Storica manifestazione dei pescatori eoliani per proteggere il loro lavoro

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I pescatori eoliani chiedono di pescare in esclusiva nel mare dell’arcipelago

pesca reti distrutteLipari- Storica manifestazione della marineria eoliana di fronte alle telecamere Rai e Mediaset: tutti uniti per cambiare pagina e per far tornare la pesca tra le risorse più importanti del territorio . Parlare solo di delfini, problema che ormai esiste da quasi vent’anni, sarebbe riduttivo. Il problema della pesca , alle Eolie come altrove è nel suo complesso e nelle stringenti normative che devono- questa la richiesta- essere adeguate alle specifiche realtà per poter sperare in futuro diverso e per poter conservare tradizioni, e quindi, cultura, e occupazione.  Nessun conflitto, pertanto, con i delfini che comunque sono aumentati notevolmente e che determinano un grosso disagio. Ma non si neanche far finta di nulla di fronte alla mancanza di pesce, determinata dallo sfruttamento del passato. Da Lipari si rilancia , pertanto, l’apertura ad una grande collaborazione con il mondo scientifico e gli ambientalisti per una serena convivenza che deve avere come obiettivo la soluzione dei problemi a beneficio della risorsa marina e dell’economia locale. Di questo si è parlato questa mattina nell’assemblea dei pescatori eoliani, da oggi fermi per rivendicare attenzione.

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Oltre un centinaio, provenienti anche da Salina, Stromboli e Panarea con tanto di bambini seduti con i genitori nei posti dei consiglieri comunali hanno affollato l’aula consiliare e il salone attiguo dove la conferenza è stata seguita in diretta streaming. I pescatori , insomma, attraverso presidente e vicepresidente del consorzio CO.GE.PA. Rijtano e Spinella, presidenti di cooperative come Gugliotta, hanno lanciato un messaggio forte e chiaro. Si chiederà lo stato di calamità ambientale previsto dal Feamp per il problema delfini e si attende l’avvio della sperimentazione dei dissuasori acustici.  Prevista una prossima “missione” con il sindaco Marco Giorgianni alla commissione europea.  Si chiede, in particolare, il ripristino dei metodi tradizionali di pesca nell’ area delle dodici miglia dalla costa di ogni singola isola; un territorio che  gli addetti ai lavori dell’arcipelago chedono di gestire esclusivamente e secondo una precisa pianificazione.

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