Si è svolta lo scorso sabato 10 ottobre la presentazione del ventiduesimo libro dello scrittore Italo Toni “Storia vissuta tra le Isole Eolie e il nuovo Continente Australiano”, eccezionalmente seguita in diretta Facebook anche dai nostri concittadini australiani. Accompagnato dal piacevole sfondo del tramonto, l’evento si è svolto presso l’Hotel Faraglione nell’isola di Vulcano, grazie alla disponibilità del Dottor Mariano Bruno, intrattenitore della serata. Il giornalista Antonio Brundu si è occupato dell’introduzione all’opera, seguito dall’Avv. Onofrio Natoli che ha esposto gli aspetti salienti del racconto-romanzo.
Sono intervenuti in seguito l’Arch. Bartolo Favaloro per i saluti della Pro Loco Isole Eolie, e la Sig.ra Maria Grazia Allegrino, nipote dello scrittore, che ha raccontato alcuni aneddoti familiari da cui ha preso spunto Italo per l’opera.
Il racconto, particolarmente coinvolgente, ha suscitato l’attenzione del pubblico che ha partecipato attivamente al dibattito sull’opera: sono infatti intervenuti la Prof.ssa Alicata, il Dott Luigi Bonanno e la Dott.ssa Giannina, che hanno dato un importante contributo alla serata. Con questo libro Italo ci ha dimostrato ancora una volta la sua grande capacità di adattamento come scrittore polivalente, capace di armonizzare gli aspetti prettamente folkloristici con quelli narrativi della storia d’amore, emblema essa stessa di un’epoca di passaggio fra il secondo dopoguerra e il fenomeno dell’emigrazione eoliana oltre-oceano.
Un periodo storico in cui si lavorava molto e ci si accontentava di poco, ma non per questo si era meno felici. Italo ci ha fatto rivivere i tempi in cui la povertà stuzzicava ancora la fantasia dei bambini, raccontandoci di come un tempo si costruivano delle fantomatiche infradito con le “scocche di ficalinni” o delle borsette con le foglie degli alberi di fico.
La vita era scandita dal ritmo della terra e le famiglie gioivano insieme del rituale della vendemmia e della pigiatura, occasione di incontro per i due ragazzi che si amano. E` proprio in nome di questa essenzialità che si svolge la storia d’amore fra i due. Centrale nell’opera è anche la condizione femminile negli anni ‘50, epoca che ancora considera la donna in una condizione di subalternità rispetto all’uomo, dunque sempre in dovere di badare alla casa e ai bambini.
Questo però non impedisce alla ragazza di trovare il coraggio per lottare in nome dell’amore: è con grande gioia e ammirazione che il lettore segue le lunghe peripezie che conducono finalmente alla sua fuga e al matrimonio dei due. Il coraggio di una ragazza disposta a farsi ripetutamente redarguire dalla madre pur di scambiarsi una semplice lettera con il suo amato, il coraggio di un ragazzo disposto ad affrontare un lungo viaggio solo per guardare di nuovo la sua amata negli occhi. Questo era l’amore di una volta, quello che durava una vita intera.
Leggere questo libro è quindi piacevole dal punto di vista narrativo, grazie ad un forte coinvolgimento emotivo promosso da Italo verso chi si ama nonostante le difficoltà. Questa lettura sarà però anche un’importante occasione di confronto fra ieri e oggi sull’importanza dei valori e dei sentimenti nella vita. Italo ci ha dimostrato ancora una volta la sua grande sensibilità di scrittore, attento ai sentimenti e dedito alla semplicità delle piccole cose.