Su fb la segnalazione di Ginevra Amerighi sullo stato pericolosità in cui versa il belvedere di San Calogero:
“È piena l’isola di punti pericolosi, “precipitosi”, rischiosi. Ovvio è che non si può mettere in sicurezza tutto. Ognuno è libero di suicidarsi come vuole o mettersi in pericolo quanto vuole. Ma i piccoli, i cuccioli, i vostri figli e quelli degli altri quanti valgono? E quanto hanno diritto ad essere protetti e quanto noi adulti abbiamo l’obbligo di proteggerli? E i turisti che quando sono in vacanza non vedono i pericoli ma solo i panorami?
Come si può mettere un filo di plastica rosso e bianco e pensare di aver arginato una strage? O aver mesto in sicurezza una trappola mortale? E sì perché quello non è un posto inarrivabile, quello è un BELVEDERE! È un’attrattiva, è una tentazione. È segnalato sulle cartina come uno dei panorami più suggestivi da non perdere. Ci sono le panchine e i tavolini di legno. Basta una striscia di filo rosso e bianco? O forse con paletti e rete sarebbe logico sbarrate tutto per impedire che bambini felici corrano avanti ai loro genitori incontro alla morte? Perché lì si muore e un cartello con scritto PERICOLO DI MORTE non ci starebbe male”.