di Michele Giacomantonio

Mi viene detto che sui network locali di ieri è comparsa una “replica” di un sedicente gruppo di ex lavoratori della Pumex che risponderebbe alla mia nota di qualche giorno fa e mi viene chiesto se ho intenzione di rispondere. Ho letto questo scritto e credo proprio che non risponderò perchè sono più gli insulti gratuiti che le argomentazioni serie.
Alla mia tesi che non è stato il riconoscimento dell’UNESCO a provocare il licenziamento delle maestranze impegnate nell’escavazione, ma nell’ordine:
1. Il suo proprietario che ha rifiutato ogni proposta di riconversione malgrado sapesse che la concessione scadeva nel 2001;
2. Il Piano Paesistico che giustamente salvaguardava le emergenze vulcanologiche ritenendole il monumento più importante delle Eolie e parte di quel patrimonio naturale da tutelare per le generazioni future;
3. Le Amministrazioni che si sono susseguite dopo il 2001 che non sono state capace di promuovere un piano di riconversione né di ricorrere ai finanziamenti UNESCO per avviare attività compensative;
4. Le stesse maestranze che si sono cullate nelle promesse di ricollocazione fatte da padrini politici senza minimamente cercare strade autonome, ecc. l’ignoto scrivano nulla dice.
Anzi , stranamente, l’ignoto scrivano cita un documento del 2007 di Hamilton quando erano già sei anni che non ero più sindaco e nemmeno una volta cita gli amministratori dell’epoca ( a cui non fa nessun addebito). Ma mi si consenta una malizia: ma è proprio così strano?
Due ultimi sassolini. Nel 1994 non conoscevo nemmeno il prof. Cabianca. Lo andai a conoscere quando qualche tempo dopo seppi che era stato incaricato dalla Regione di stendere il piano paesistico.
Il titolo che lei mi attribuisce sull’ampliamento della polemica dall’AMP all’UNESCO non è mio, ma del giornalista che lo ha pubblicato. Lo dico perché lei malignamente lo mette in relazione a Giovanni Portelli.