Fonti porta il caro bollette in Consiglio

Su iniziativa del consigliere comunale Gesuele Fonti sbarca in aula il caro bollette elettriche, un grosso problema che sta investendo la cittadinanza. Priorità all’argomento con cinque voti favorevoli e quattro contrari con i debiti fuori bilancio, spostati subito dopo.

Ovviamente, la questione, in periodo di campagna elettorale, ha dato fastidio a chi non ha pensato di portarla in aula. Ma tant’è : non si parla, comprensibilmente, d’altro . Si lavora per pagare ( se si è in condizione di farlo) le bollette della luce. Ricordiamo, in non pochi casi , anche superiori ad 800 euro a famiglia.

Il problema riguarda anche l’ente Comune. “In questo momento- ha detto Gesuele Fonti- spendiamo 500 mila euro di energia elettrica solo per le reti idriche. Con l’aumento che c’è stato si prospetta la spesa di 600 mila euro in più e questo non ci consentirà di approvare i bilanci.

Mi volete spiegare perchè il cittadino di Lipari non può aderire al mercato libero? Fino ad ieri Edison, ad esempio, bloccava le tariffe a 22 centesimi”.

Fonti ha chiesto che l’amministrazione riferisca nel prossimo Consiglio comunale sulle iniziative intraprese o che intende intraprendere.

Il dirigente Ficarra ha aggiunto che si è registrato un aumento del 110 %. “Ci siamo recati preso la ragioneria , abbiamo sentito l’Ancim come il Sindaco per aiuti dal Governo ma consiste in percentuali basse e in piani di riparto. Il risparmio energetico – ha puntualizzato Ficarra- è stato previsto sia nel Paesc che nel Pnrr . L’Amministrazione si è già posta il problema per abbatterlo in futuro.

Sono intervenuti anche i consiglieri Annarita Gugliotta e Giusy Lorizio per chiedere soluzioni, soprattutto nell’immediato.

Il presidente Biviano ha fatto rilevare come ancora non si capisca se si possono installare i pannelli fotovoltaici o meno nell’isola e ha proposto di invitare nel più breve tempo possibile in Consiglio i vertici della Sel per chiarire tutti gli aspetti che praticamente pongono gli isolani in una situazione discriminatoria rispetto al territorio nazionale.