( gazzettadelsud.it) Fango danno e solidarietà. E’ questo il giorno dopo della alluvione che ha colpito la zona di Milazzo e Barcellona. L’ultima volta era successo quattro anni fa. Era il 22 novembre del 2011 ma stavolta a Milazzo così come a Barcellona ieri mattina non è piovuta nemmeno una goccia di pioggia. Oggi sì. Non lava via l’amarezza e moltiplica i problemi dei soccorritori.
Sono 150 quelli della Protezione civile regionale ma almeno il triplo sono volontari che vivono da queste parti che hanno sentito il bisogno di dare una mano a questa gente. E’ difficile da spiegare come tutto questo possa essere successo immaginando che ieri mattina non è nemmeno piovuto. E’ stato il torrente Mela a provocare tutto questo. A nord a di questa zona manca un muro che possa arginare la forza delle acque. Venendo giù copiosa l’onda ha sfondato ogni resistenza ed entrata direttamente nelle case delle persone che vivono vicino agli argini. I danni per la verità arrivano anche ad alcune centinai di metri dal greto. È presto per la conta dei danni. Nel day after c’è ancora da lavorare e non basterà forse una settimana per pulire tutte.
133 persone a Calderà e Cicerata hanno passato la notte lontano da casa. Non hanno avuto bisogno di andare in albero, perchè hanno trovato ospitalità da amici e parenti. Il sistema fognario della zona è saltato. A Milazzo invece 70 le famiglie di Bastione che hanno visto un fiume di fango attraversare le loro strade, entrare in casa e portar via per sempre tutte le loro cose. 40 di queste famiglie adesso vivono da parenti ma altre sono stati costretti a trasferirsi in albergo. Una gara di solidarietà si è accesa per cercare di dar man forte a questi sfortunati cittadini. Al di là degli albergatori, anche la Raffineria è intervenuta con mezzi e con i pasti necessari per sgomberati e soccorritori. Il mela divide il territorio di Milazzo da quello di Barcellona. Su entrambe le sponde è un via vai di ruspe, di mezzi pesanti, vigili del fuoco uomini della protezione civile e volontari arrivati da ogni dove. Tutti incrociano gli sguardi degli abitanti della zona, non c’è tempo er regalare un sorriso di sostegno ,adesso servono braccia e, sotto la pioggia battente, buona volontà. Poi arriverà il momento del sostegno morale e infine quello degli aiuti economici, ma a quel punto gli uomini con le tute sporche di fango lasceranno il posot a quelli in giacca e cravatta che ci si augura abbiano la stessa buona volonta’
Domenico Bertè