Nella Gazzetta del Sud di oggi, Punto nascita e, soprattutto, chiarezza sull’ex stabilimento termale di San Calogero che , come puntualizzato nei giorni scorsi dal nostro giornale, non è assolutamente in vendita.
Si è scritto di tutto e di più senza uno straccio di verifica. Ma come poteva essere messo in vendita un bene senza bando ? E , soprattutto, un bene dichiarato alienabile per mero errore come fatto rilevare dal consigliere comunale del PD , Giacomo Biviano , in risposta peraltro ai consiglieri Lo Cascio e Gugliotta.
Biviano ha ricordato che come da Delibera di Consiglio Comunale n.5 del 22/01/2014, “Approvazione del regolamento per l’alienazione degli immobili di proprietà comunale”, l’ emendamento non solo è stato approvato, ma addirittura, con la maggior parte dei voti favorevoli (4 su 7) riconducibile ai soli consiglieri di maggioranza, che pertanto sono risultati determinanti ai fini della stessa approvazione. Biviano, pertanto, ha sottolineato come l’ex stabilimento termale di San Calogero non poteva e non doveva essere inserito nel Piano triennale delle valorizzazioni ed alienazioni del patrimonio immobiliare poichè bene sottoposto appunto a “vincolo storico- architettonico e archeologico”. Per il consigliere di maggioranza è stato un evidente errore tecnico o una svista da parte degli uffici e della stessa amministrazione comunale.
“Ho già preannunciato all’Assessore al ramo- ha evidenziato- che formalizzerò una richiesta per cambiare la destinazione del bene da alienabile a bene da valorizzare già nella prossima delibera di Consiglio Comunale al fine di rendere la stessa conforme all’attuale regolamento. Il Piano delle alienazioni, infatti, deve essere approvato, oltre che dalla Giunta, anche dal Consiglio Comunale. Nessun bene, inserito nel piano delle alienazioni è stato mai venduto da questa o dalle precedenti amministrazioni comunali. Le vendite precedenti risalgono a prima dell’istituzione dello stesso Piano”. Che – ha rilevato Biviano- oltre ad essere previsto per legge, come allegato fondamentale al bilancio, serve a dimostrare come il Comune intenda raggiungere gli obiettivi del patto di stabilità nel triennio avvenire, ma non pone in concreto nessun obbligo di vendita. In poche e semplici parole- quindi- la vendita non avviene automaticamente e soprattutto deve prima passare dal Consiglio Comunale ed essere concretizzata attraverso l’approvazione di un bando pubblico, finora mai fatto e/o approvato.