L’Album dei ricordi: le lettere pastorali di mons. Bernardino Re

di Massimo Ristuccia

Mons. Re con un giovanissimo padre Alfredo Adornato
Mons. Re con un giovanissimo padre Alfredo Adornato

Mons. Bernardino Re nacque a Favara il 23 ottobre 1883. Ordinato sacerdote, divenne provinciale dei Cappuccini della Sicilia e in seguito vescovo a Monreale il 20 maggio 1928. Assegnato alla diocesi di Lipari, subentrò al vescovo Paino che aveva iniziato a dividere l’unica parrocchia in sedici. Svolse per 35 anni l’apostolato, rinunziando al trasferimento in altre diocesi più importanti. Di grande intelligenza, d’impegno poderoso e magnifico predicatore, pose in essere innumerevoli e prestigiose realizzazioni. A lui spettò completare l’organo della cattedrale della sua diocesi, il più grande d’Italia ed il quarto dell’Europa con i suoi 177 tasti. Colto e gentile, fu ammirato per il modo di porgere il messaggio evangelico. Chiamato alle armi, obbedì per amore di patria, seppur contrario alla guerra. Morì ottantenne il 15 gennaio 1963 e venne sepolto nella cattedrale San Bartolomeo di Lipari. ( wikipedia)

Padre e Maestro

pensieri sulla religione ,  dalle sue lettere pastorali :

“Conoscenza e amore di Dio: eccovi la Religione nel suo più semplice significato”.

“”…ma se tutta l’attività umana deve essere tradotta in opera , e noi abbiamo un pensiero e un cuore per agire, allora vi dico che mancherebbe un terzo elemento alla vita religiosa: l’opera. Conoscenza, amore ed opera sono inseparabili dall’uomo religioso””.

“”Tutte le qualità interiori dell’anima non sono che un principio di operazione e di pratica, giacchè la stessa vita, la sua natura e la sua forza non sono altra cosa che il principio di azione che risiede in noi””.

“”….la natura dell’uomo è essenzialmente partica e non può avere che una religione attiva e pratica””.

“”La religione impone all’uomo di mettere mano al timone, affrontare l’ira delle passioni, guidare la barchetta dell’anima lontana dagli scogli e dai pericoli. Mi direte che basta la sola teoria religiosa? Il Cristianesimo non ha educato solo con le teorie, ma ha portato l’anima in mezzo alle lotte e l’ha premunito con la lunga pratica delle virtù e coll’allenamento lungo e paziente della pedagogia religiosa””.

“”Chi conosce e non ama non ha religione, chi ama e non pratica non solo non ha religione, ma è un essere inconcepibile perché l’amore è pratico: probatio dilectionis exibitio est operis””.

“”Tale è stato il fine del Cristianesimo. Esso si presentò al mondo fuorviato, gli dichiarò che coi suoi dommi incomprensibili, con la sua sovrumana morale, doveva penetrare nel più intimo delle anime, rigenerarle e trasformarle e passare egualmente negli atti, vivificarli e santificarli””.

“”Il Cristianesimo dichiarò che non esisteva che a questa condizione di vita e di realtà pratica, dichiarò di non moralizzare, civilizzare e rigenerare il mondo che a questa condizione prima e assoluta. E subito apparve con un corredo di Sacramenti che santificano e pervadono tutta la vita pratica dell’individuo””

i luoghi più cari de forti dulcedo
i luoghi più cari
de forti dulcedo

“”Non ci illudiamo: il carattere cristiano non è un nome senza significato, la religione senza azione e senza pratica religiosa non ha più la vita, la sua forza, la sua realtà””.

“”Chi non conosce non ama; chi non ama non opera: una religione fondata sul sentimento, senza profonde e granitiche basi di verità nell’intelligenza, è opera costruita sull’arena, senza stabilità o consistenza veruna””.

“”Se la luce di Dio entra, crea quel capovolgimento che era inutile sperare con mezzucci umani; capovolgimento che fa del tiepido cristiano un eroe, capace di camminare sui carboni ardenti per arrivare a Cristo, capace di levare alto il grido della vittoria, anche quando l’ultima goccia di sangue uscirà dalle ferite aperte nel suo martirio: Dio non muore!

Fu questo il grido di Garcia Moreno, l’immortale Presidente della Repubblica dell’Equatore: Dio non muore!

Grido di vittoria e di sfida audace contro tutti i nemici di Cristo: Dio non muore, cioè morranno gli uomini, cadranno le Chiese, si ridurranno in cenere gli altari, ma non morrà la fede, non morrà la verità””.

“”Le anime hanno bisogno do silenzio per sentire Cristo vicino: nei momenti di alta tranquillità e nelle immense solitudini dello spirito si ritrova Dio””

“”I fini dell’umana attività, qualunque essa sia, debbono essere concordati in modo da dare un’unica risultante; la perfezione dell’uomo, il quale in ogni attimo si va preparando alla vita indefettibile del Paradiso, che è l’ultima meta delle sue tappe terrestri””.

“”Il primo raggio che scende sulle vette dell’anima deve essere la luce di Dio, dopo verranno le fiaccole scialbe della scienza umana; se il Vangelo non avrà illuminate le grandi vie dello spirito, l’anima resterà smarrita brancolando fra dense tenebre di dubbi e d’incertezze fino alla disperazione””.