L’Album dei ricordi: l’affondamento del ” Santamarina “
( In vista della commemorazione di domani delle vittime dell’affondamento del piroscafo Santamarina ricordiamo quella tragedia grazie al contributo dei nostri collaboratori)
di Massimo Ristuccia
da: ARCHEOLOGIA SOTTOMARINA ALLE ISOLE EOLIE di MENSUN BOUND, PUNGITOPO EDITORE 1992
”La seconda guerra mondiale fece da scenario a diverse perdite nelle Eolie, la più grave delle quali fu quella del piroscafo di 763 tonnellate Santa marina Salina. Costruito nel 1928, svolse il servizio passeggeri da tra le Isole e Milazzo per la Società An. Di Navigazione di Messina. Fu affondato da un sottomarino inglese, di fronte alle città di Lipari e Vulcano. In Navi Mercantili Perdute, terzo volume della serie La Marina Italiana nella seconda guerra mondiale, pubblicato dall’ufficio storico della marina Militare (Roma, 1977), leggiamo: “Il 9 maggio 1943, in navigazione da Lipari a Milazzo, verso le ore 15.45 nel punto a miglia 6,5 per 131 dal porto di Lipari, fu silurato da un sommergibile nemico. Affondò alle ore 16.07””. Fu questa la maggiore tragedia locale, nella quale morirono più di cinquanta passeggeri oltre l’equipaggio.
L’evento è ancora ricordato e discusso dagli Isolani, ma quando ho chiesto la nazionalità del sommergibile nessuno ha saputo rispondermi. La verità fu poi scoperta, grazie a me, da Gus Britton, che attualmente lavora come capo archivista al Royal Navy Submarine Museum, in Inghilterra. Egli stesso aveva dato la caccia alle navi, durante la seconda guerra mondiale, nelle acque eoliane, mentre era al servizio sul sottomarino Uproar.
Il sommergibile che affondò il Santa marina era l’Unrivalled: era partito da malta il 1° maggio 1943, sotto il comando del tenente H.B. Turner, con l’ordine di perlustrare gli avvicinamenti settentrionali allo Stretto di Messina.
Il giorno 6 dello stesso mese, nei pressi di Capo vaticano, individuarono la goletta italiana Albania, di 223 tonnellate. Chiamate le stazioni d’azione, furono sganciati due siluri, ma entrambi fallirono. Il giorno seguente fu preparato un altro attacco, ma a causa del cattivo funzionamento del siluro emerse, costrinse col fuoco la goletta a dirigersi verso terra e fu distrutta.
Il giorno 8 dello stesso mese incrociò il Santa Marina Salina. Due siluri furono sparati ed entrambi colpirono il bersaglio. Un ultimo siluro fu lanciato contro un’altra goletta mentre accorreva per dare aiuto, ma questa vide la traiettoria e si mosse in modo da schivarlo. Quella notte l’Unrivalled fu richiamato a Malta, ove arrivò il 13 maggio.
L’Unrivalled sopravvisse alla guerra, ma il suo capitano, il Tenente Turner, morì due anni dopo, mentre era sulla Porpoise, distrutta dalle bombe di un aereo giapponese nello Stretto di Malacca, il 19 gennaio 1945. Fu l’ultimo sommergibile inglese ad essere affondato durante la guerra. Il sottotenente dell’Unrivalled, “”Florrie”” Ford, è ancora vivo e lavora oggi come guida al Royal navy Subnarine Museum. Gli sono grato per aver ricordato insieme a me questi episodi.””
Il sottomarino UNRIVALLED apparteneva alle classe “U”, da: SOTTOMARINI ALLEATI di K. POOLMAN, FRATELLI MELITA EDITORI 1993.
“”Si tratta di un sommergibile di classe “U”, facili da costruire, basate su una propulsione diesel-elettrica in superficie. Originariamente dovevano essere destinate all’addestramento di imbarcazioni di superficie nelle operazioni militari antisottomarini, ma in considerazione della precaria situazione internazionale , fu deciso di armarle per pattugliamento offensivi a corto raggio……..Furono impiegati con successo contro le rifornitrici dell’Asse nelle basse acque del Mediterraneo .
Oggi quali altre informazioni si potrebbero avere? si può scrivere al http://www.submarine-museum.co.uk/; il rilascio delle copie dei documenti avviene a pagamento, ammesso che si trovi qualcosa in più di quello che già si sa, (al di là di dati tecnici, giorno ora ecc. non troveremo mai il perché del lancio di quei siluri ad un PIROSCAFO).
Lo stesso, il 16.02.1943, aveva affondato il piroscafo da carico “PASUBIO” a largo di Roccella Jonica.
Ripartendo da quell’ordine di ”perlustrare gli avvicinamenti settentrionali allo Stretto di Messina.” Perché?
Se mi è concesso si sono fatte ipotesi e riportate notizie di cui non mi sembra si sia mai avuto prova, non mi risulta che vi siano documenti ufficiali che provino: “dell’idrovolante ammarato a Salina, gli Ufficiali tedeschi, lo spionaggio ed il contro spionaggio””;
“”La Santa Marina fu colata a picco perché si credette che a bordo, tra i passeggeri, ci fossero anche degli ufficiali del Reich in possesso di alcuni documenti segreti.””.
Se c’era qualcosa di segreto è anche difficile che si trovi un documento o che venga rilasciato, ammesso che esista.
Altra giustificazione che ho letto, (anche per altri affondamenti di navi non militari):
“”Si era in vista dello sbarco alleato in Sicilia””, (come a dire per facilitare le cose per non sbagliare e per demoralizzare affondiamo qualsiasi cosa)!
Quali ordini precisi avesse ricevuto e quali margini di discrezionalità aveva il tenente H.B. Turner, non lo sapremo mai.
Una mia mera opinione personale e che il tenente H.B. Turner, assegnato ad una unità minore che nel mediterraneo non partecipava a nessuna missione “importante” (es. attacchi a convogli italiani per rifornire le truppe in africa) o ingaggi combattimento con grosse unità militari navali italiane, tranne rari casi, commise un grosso errore o prese troppo alla lettera gli ordini ricevuti.
Il tenente H.B. Turner è morto nel 1945 ed il sommergibile dismesso nel 1946.
Vi è una similitudine con l’affondamento del traghetto “S. Lucia” partito dall’isola di Ponza il 24 luglio 1943 attaccato da tre aerei inglesi: morirono 105 persone.
“”Dalla consultazione degli Archivi Storici Nazionali Inglesi di Kew, l’evento è riportato come una normale operazione di guerra, volta a fiaccare il morale dell’Italia per farla uscire dalla guerra””.