(Comunicato) Dove dimora Dio? A questa domanda, che ha impegnato le menti più brillanti di tutte le epoche, ha cercato di rispondere lo scrittore eoliano Italio Toni ( a sin. nella foto con Antonio Brundu). La sua ultima pubblicazione, la ventesima della sua carriera, che si intitola appunto “La dimora di Dio”, è stata presentata lo scorso 20 luglio nello splendido agriturismo Tivoli, di proprietà della famiglia Toni, in uno scenario che sembra disegnato da un Architetto di chiarissima fama: un tramonto da favola affacciato sull’isola di Salina, con Alicudi e Filicudi sullo sfondo in un trionfo di colori che nessun pittore riuscirà mai a riprodurre su nessuna tela. Forse Dio dimora alle Eolie? Sicuramente ci è passato molto spesso.
Ma Italo Toni non ha voluto affrontare il tema della dimora di Dio da un punto di vista accademico o filosofico. Lo ha fatto da par suo, con linguaggio semplice, immediato e diretto, comprensibile a tutti. Lo ha fatto raccontando episodi della propria vita, tentazioni, cadute. Quelle cadute, però, dalle quali ci si rialza sorretti da una fede incrollabile e da una compagna di viaggio molto speciale, quella Maria Santissima della Catena cui è dedicato il libro.
Una serata magica, quella della presentazione, con tanti amici ad assistere al ‘battesimo’ dell’ultima fatica letteraria di Toni, tra poesia, dibattiti e la sempiterna diatriba tra fede e ragione.
Chi vincerà? E proprio qui sta il punto, perché chi trova la dimora di Dio sa come rispondere alla domanda. E insomma, dove si trova questa casa, questo rifugio nel quale ogni cosa è buona e illuminata di luce divina? E se la risposta fosse la più semplice di tutti, se fosse semplicemente nel cuore dell’uomo?