Coronavirus e sostegno pedagogico alle famiglie

di Samuele Amendola

Oltre duecento educatori professionali socio-pedagogici e pedagogisti hanno aderito all’appello lanciato dall’Apei, Associazione Pedagogisti ed Educatori Italiani, per rispondere alle nuove esigenze educative delle famiglie dovute all’emergenza Coronavirus. Sostegno pedagogico alle famiglie in difficoltà a causa della chiusura delle scuole, attuato da Pedagogisti ed Educatori professionali socio-pedagogici, quali professionisti che operano in ambito educativo, formativo e pedagogico, nelle varie fasi della vita in una prospettiva di crescita personale e sociale.  

Le attività proposte sono:

  • Consulenza pedagogica
  • Consulenza educativa
  • Racconti e letture di fiabe e racconti per bambini
  • Attività di gioco e animazione educativa per bambini
  • Supporto scolastico per fasce di età
  • Attività educative per gli anziani
  • Conduzione di gruppi di narrazione Apei

Nel documento PEDAGOGIA DELLE EMERGENZE COVID19  è possibile approfondire i dettagli della proposta Apei.Partecipare alle attività è molto semplice: nel sito dell’Associazione è disponibile un elenco di Educatori Professionali Socio Pedagogici e di Pedagogisti, dove sono riportate tutte le indicazioni del professionista, la tipologia di intervento offerto, i giorni e l’ora di disponibilità. 
La chiusura delle scuole, le restrizioni della libertà personale, il distanziamento sociale sono parte essenziale di questa emergenza, che prima di tutto è sanitaria, ma sappiamo bene essere anche educativa” – afferma Samuele Amendola, presidente regionale Apei Sicilia – “Il servizio di Pedagogia delle Emergenze interviene proprio su questa particolare emergenza. La chiusura delle scuole e la sospensione delle attività lavorative hanno determinato uno stravolgimento della vita delle famiglie, modificando ritmi, abitudini, sconvolgendo gli equilibri, stravolgendo il mondo dei bambini e degli adolescenti, ridisegnando le attività dei genitori e con conseguenze anche per gli insegnanti” – e continua – Occorre che i professionisti dell’educazione, in collaborazione con gli insegnanti e con le varie agenzie del territorio, adesso più che mai, svolgano il loro ruolo di sentinelle attente ai bisogni educativi di tutti, e di micce capaci di innescare le risorse pedagogiche di ciascuno e generare trasformazione, in questo caso anche restituendo “normalità” alle relazioni educative”.