Riceviamo dalla prof.ssa Caterina Conti e pubblichiamo
Il 31 ottobre ed il 1 novembre ricorre l’anniversario della fondazione dell’istituto francescano dell’Immacolata di Lipari creato da Madre Florenzia.
Saranno dei festeggiamenti importanti però , a parte questo ai quali io vorrei che tutti partecipassimo, le suore sono una presenza silenziosa, affettuosa e fattiva nella necessità e noi dovremmo oltre che apprezzarle e volerle bene, così come sicuramente accade, dovremmo vedere di utilizzarle al meglio secondo le necessità anche per farle sentire più vive e più presenti.
Il loro istituto che in questo momento ha solo 1 ospite, un signore di Stromboli, non è chiuso come è stato detto, ma è sempre a disposizione per la nostra comunità.
Adesso che “ chiude u Punenti” cioè arriva l’inverno che è lungo e triste specialmente per le persone sole, potrebbe, per chi lo può, essere preso in considerazione anche per brevi periodi di soggiorno cioè anche qualche mese, dove potrebbe essere piacevole e meno triste stare insieme, anche se in pochi, un po’ di tempo accuditi ed in compagnia. Noi non ne abbiamo la mentalità e non ci passa minimamente per la testa; invece io credo che sarebbe il momento di cominciare a farvi un pensiero . Chi ha rapporti con gli stranieri, tedeschi, svizzeri e altro sa che tutti ad un certo punto della vita vanno in queste magnifiche case che sono costruite ad hoc a secondo delle condizioni di salute autonomi o non autosufficienti.
Si portano i propri mobili, si ha la possibilità di prepararsi, se si vuole , anche il cibo e si hanno delle sale per passare un po’ di tempo in compagnia.
Questo per noi è fantascienza, ma ciò non vuol dire che non si può fare un pensiero per trascorrere qualche mese , sino all’arrivo della primavera ed eventualmente anche oltre, in condizioni di minore solitudine ed abbandono dove le ore ed i giorni sono interminabili.
Queste strutture hanno bisogno anche del calore umano e della partecipazione della comunità .
Sempre un grazie e un abbraccio alle nostre care suore …e se son rose fioriranno.
Caterina Conti