Bilancio , allarmante indiscrezione sull’annualità 2024 per l’idrico : l’opposizione chiede spiegazioni

Lipari : primo Consiglio comunale tra gaffe e retroscena sulla vicepresidenza ma alla fine baci, abbracci e fiori 1

Nota dei gruppi consiliari di opposizione ” Misto” e “Siamo Eolie”, tra gli altri, al sindaco di Lipari, Riccardo Gullo; al Dirigente del II Settore Economico Finanziario Carmelo Calabrese e del terzo settore tecnico Mirko Ficarra, al presidente del consiglio comunale Nuccio Russo e per conoscenza alla Procura della Corte dei Conti e al Prefetto di Messina

A Distanza di tre mesi dall’ultima interrogazione siamo costretti nuovamente ad intervenire vista la totale latitanza dell’Amministrazione nei confronti del Consiglio Comunale relativamente all’approvazione del Bilancio di Previsione 2022-2024 e di alcuni fondamentali e importanti atti propedeutici.

Di contro assistiamo invece, in mancanza di notizie ufficiali e di un’adeguata informazione rispettosa del ruolo di tutti i Consiglieri Comunali, e non solo di una parte, al rincorrersi di voci provenienti dagli ambienti più variegati e/o vicini all’attuale maggioranza. “Voci” che se confermate potrebbero aprire scenari di “finanza creativa” pericolosi per la stabilita finanziaria del nostro Ente per il quale invitiamo sin d’ora gli organi in indirizzo, soprattutto quelli di garanzia, a voler vigilare segnalando a chi di competenza.

Tra le tante voci che si rincorrono quella che più ci lascia increduli è la scellerata idea di rimuovere o azzerare nel prossimo Bilancio di Previsione i capitoli e gli stanziamenti in entrata e uscita previsti nell’annualità 2024 e relativi alla fatturazione e riscossione della tariffa legata ai servizi idrici al fine di quadrare i conti e abbassare così di circa TRE MILIONI il fondo crediti di dubbia esigibilità.

Un’operazione pericolosissima non realizzata finora da nessun altro Comune, che riteniamo non trovi alcun fondamento nei principi contabili , ponendosi addirittura in contrasto con gli stessi.

Sembrerebbe, infatti, che la creativa idea di eliminare o azzerare i predetti capitoli e stanziamenti in entrata e uscita previsti nell’annualità 2024 tragga origine e si fonda su una generica previsione legislativa del novembre 2021, il D.L. 6 novembre 2021 n. 152 “Misure per agevolare la realizzazione degli interventi finanziati con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza volti a fronteggiare il rischio di alluvione e il rischio idrogeologico”.

Il suddetto decreto prevede nello striminzito comma 1-quinquies dell’art. 22 che entro il 30 settembre 2022, termine peraltro abbondantemente trapassato, segno evidente dell’inaffidabilità dei termini stabiliti, le gestioni del servizio idrico in forma autonoma siano affidate al gestore unico da parte dell’ente di governo dell’ambito.

Tale previsione, l’ennesima, proprio per la sua genericità, non regola e non disciplina le modalità di gestione e il ruolo dei Comuni e delle Regioni nella gestione unitaria, soprattutto in relazione alla fatturazione e riscossione della tariffa.

Infatti, dovrà essere la governance locale e regionale, attraverso i vari ambiti o l’ambito unico (vedi delibera di Giunta Regionale n. 383 del 7/09/2021 “Approvazione disegno di legge: ‘Regolazione unitaria del servizio idrico”) a disciplinare la governance, le modalità di gestione e il ruolo dei vari Enti nella regolazione del servizio, anche e soprattutto per gli aspetti relativi alla fatturazione e riscossione della tariffa, che potrebbero ben rimanere in capo ai Comuni e per il quale, ad oggi, nulla è stato disciplinato o regolamento.

Se si pensa, infatti, agli ambiti territoriali relativi alla gestione del servizio rifiuti, dove la fatturazione e riscossione della tariffa è rimasta in capo ai Comuni, è facilmente prevedibile che anche la tariffa del servizio idrico rimanga in capo agli stessi, nonostante la gestione possa essere affidata ad un gestore unico e arrivare progressivamente ad una tariffa unitaria.

Come si può, pertanto, pensare di eliminare o azzerare i capitoli e gli stanziamenti in entra e uscita dal prossimo bilancio di previsione previsti per l’annualità 2024 ignorando, o quanto meno sottovalutando, il principio contabile della prudenza alla luce della riforma finanziari della cosiddetta “armonizzazione contabile” che di fatto ha riunito il bilancio di previsione annuale e pluriennale pre-riforma in un unico documento finanziario pluriennale con natura autorizzatoria.

Una siffatta operazione, finalizzata alla quadratura dei conti, potrebbe avere dei profili di dubbia legittimità e portare a delle responsabilità penali e finanziarie nei confronti di chi sarà chiamato ad approvare in Consiglio il prossimo Bilancio di Previsione e nei confronti dei Dirigenti ed Organi chiamati ad apporre i dovuti pareri. L’azzeramento e/o l’eliminazione dei capitoli e degli stanziamenti in entrata e uscita previsti nell’annualità 2024 relativi alla fatturazione e riscossione della tariffa dei servizi idrici potrebbe determinare l’esclusione per il 2024 di un servizio essenziale e vitale per i nostri cittadini, come quello dell’acqua, e/o il sorgere di ingenti debiti per le casse dell’Ente fino ad arrivare anche al dissesto finanziario.

Se si pensa, infatti, che la superiore operazione era stata attuata in passato non soltanto sulla base di una semplice e generica previsione legislativa, peraltro presente a livello regionale fin dal 2015, ma soprattutto sulla base delle delibere di passaggio del servizio approvate dall’Assemblea Territoriale Idrica (A.T.I.) dell’Ambito Territoriale Ottimale (A.T.O.) e dal Consiglio Comunale di Lipari, nonché sulla sottoscrizione del contratto di servizi stipulato con l’AMAM nella quale veniva regolamentato, tra l’altro, il servizio di fatturazione e riscossione della tariffa trasferito all’AMAM. Quello che è successo dopo è storia e dovrebbe servire a migliorare la gestione del nostro Comune. Invece, nonostante le condizioni siano di gran lunga peggiori, prive di regolamentazioni attuative e di qualsiasi contratto, piano d’ambito o disciplinare posto in essere, nonché con scadenze temporali abbondantemente trapassate, assistiamo oggi al rincorrersi di voci che se confermate potrebbero minacciare la stabilita finanziaria del nostro Ente e la stessa credibilità del Bilancio che si andrebbe ad approvare.

Riteniamo, infatti, che il raggiungimento dell’equilibrio di Bilancio per tutte e tre le annualità debba avvenire sempre con la massima prudenza e in conformità ai vari principi contabili imposti dal legislatore al fine di evitare qualsiasi illegittimità o ipotesi di falso rilevabile dalla Procura della Corte dei Conti.

Chiediamo, pertanto, al Sindaco di volerci rassicurare sulla improponibilità di siffatta ipotesi, rischiosa e a nostro giudizio priva di fondamenta, e ai restanti organi in indirizzo di vigilare e aggiornare i sottoscritti Consiglieri Comunali al fine di attuare tutte le necessarie azioni a tutela dell’Ente Comunale, anche attraverso, se è il caso, l’intervento cautelativo e autorevole della Suprema Corte dei Conti.

  I Consiglieri Comunali

  F.to Gaetano Orto

  F.-to Adolfo Sabatini

  F.to Cristina Dante


  F.to Raffaele Rifici

  F.to Giorgia Santamaria