Lipari- Strade disastrate nelle zone limitrofe a Pianoconte. Continua il botta e risposta. Sulla questione interviene nuovamente il consigliere comunale del PD, Giacomo Biviano, in replica al Rup Nico Russo con una lettera inviata a quest’ultimo e, p.c. al Direttore dei Lavori e Coordinatore per la sicurezza Ing. Pietro Certo, Ufficio Direzione Lavori – Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche Sicilia-Calabria; alla Ditta SLED C.G. S.P.A.; all’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Serivizi di pubblicà Utilità, Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti; al Prefetto di Messina e al Sindaco del Comune di Lipari, Marco Giorgianni:
OGGETTO: Richiesta urgente di ripristino e messa in sicurezza della Strada Via Due Vie – Cugna Corte – Varesana al fine di preservare e tutelare la pubblica incolumità – Riscontro alla nota inviata a mezzo pec in data 19/10/2015 a firma del Responsabile Unico del Procedimento, Dott. Domenico Russo.
Successivamente al ricevimento della sua nota del 19/10/2015, inviata a mezzo pec, mi sono recato presso gli uffici dei lavori Pubblici del Comune di Lipari per avere dei precisi chiarimenti.
Mi è stato fornito l’Ordine di servizio n.27/DL emanato dal Direttore dei Lavori e coordinatore per la sicurezza, Dott. Ing. Pietro Certo, nonchè vistato da Lei nella qualità di Responsabile Unico del Procedimento, nei confronti della ditta Sled C.G. Spa.
Non le nascondo che dopo la lettura dello stesso e dopo il confronto con la sua nota, ma soprattutto dopo aver constatato l’apposizione del suo visto, mi è sembrato di rivivere il famoso romanzo di Robert Louis Stevenson “LO STRANO CASO DEL DOTTOR JEKYLL E DEL SIGNOR HYDE”.
Oltretutto, non sono riuscito a capire quali sarebbero i costi aggiuntivi che l’Amministrazione Regionale dovrebbe sostenere per un suo ulteriore intervento in risposta alle mie legittime richieste. Forse Lei viene pagato a tempo o viene pagato per ogni risposta che fornisce?
Inoltre, sono convinto che Lei ha confuso il ruolo del Consiglio Comunale con quello di una qualsiasi autorità giudiziaria, militare o al limite dirigenziale. Il Consiglio Comunale, quale organo di controllo politico amministrativo, può e deve segnalare a chi di competenza determinate situazioni riscontrate nell’ambito del proprio controllo, così come fatto dal sottoscritto nel caso della strada in questione, ma non ha certamente il compito e l’autorità di legge per verificare ed accertare eventuali responsabilità.
La cosa, però, che mi ha maggiormente colpito è stata la sua totale ed inspiegabile contraddittorietà con quanto riportato nell’ Ordinanza n. 27/DL del 12 ottobre 2015, che Lei stesso ha vistato, e soprattutto con quanto descritto nel sopralluogo effettuato dall’Ispettore di Cantiere, geom. Renzo Giunta, per conto della Direzione dei Lavori.
Sopralluogo posto alla base delle motivazioni del suddetto Ordine di Servizio che di seguito si riporta in parte:
“NEL CORSO DEL CITATO SOPRALLUOGO E’ STATA, PERTANTO, RISCONTRATA LA PRESENZA DIFFUSA DI DEFORMAZIONI E/O AVVALLAMENTI DEL MANTO STRADALE IN VIA CUGNA CORTE IN CORRISPONDENZA DELLO SCAVO LUNGO I TRATTI RIPORTATO IN PREMESSA, PROBABILMENTE DOVUTI A DIFETTI DI COSTIPAMENTO DEL MATERIALE UTILIZZATO PER IL RINTERRO E/O DILAVAMENTO DELLO STESSO PER EFFETTO DI INFILTRAZIONI DOVUTI ALLA MANCATA STESURA DEL TAPPETTINO SUPERFICILAE. TALI DEFORMAZIONI E/O AVVALLAMENTI SONO DESTINATI AD AMPLIFICARSI LUNGO TUTTO IL TRATTO IN QUESTIONE, IN QUANTO LE INFILTRAZIONI E/O DIFETTI DI COSTIPAMENTO HANNO CREATO DELLE CAVITA’ NEL SOTTOSUOLO CON POTENZIALE PERICOLO PER LA VIABILITA’ E LA PUBBLICA INCOLUMITA’.
L’antitesi, dunque, di quanto affermato nella sua nota del 19 ottobre 2015 con la quale, condizionatamente, attribuisce delle precise responsabilità alle perdite della rete idrica comunale ed esclude invece responsabilità imputabili ai lavori in appalto.
Questo, infatti, è quanto Lei scrive nella sua nota:
“Fermo restando quanto sopra si ritiene opportuno rappresentare alla S.V. che le deformazioni della sede stradale non sembrerebbero imputabili ad un ripristino non e regola d’arte bensì alle perdite, anche da Lei segnalate, della rete idrica comunale che trovandosi in adiacenza alle Nostre condotte (non ancora in esercizio) ha prodotto un dilavamento nei materiali utilizzati nei rinterri con le conseguenze per cui oggi si dibatte. Si coglie pertanto l’occasione, considerato che il Consiglio Comunale ha un ruolo di vigilanza nell’operato dell’Amministrazione e pertanto della struttura burocratica comunale, di verificare eventuali responsabilità di pericolo e/o danni in seno a chi gestisce la rete di distribuzione idrica comunale. Appalesato quanto sopra, ritenendo non imputabili ai lavori in appalto le deformazioni formatisi lungo la sede stradale bensì alle perdite idriche della rete comunale, si auspica di non dover intervenire ulteriormente considerato che ciò potrebbe comportare costi aggiuntivi per l’Amministrazione Regionale”.
Come si può, pertanto, a distanza di pochi giorni, da una parte, in base al sopralluogo effettuato dall’ispettore di cantiere, ipotizzare delle precise responsabilità dovute ad un difetto di costipamento del materiale utilizzato per il reinterro, aggravate dalla mancata stesura del tappetino superficiale in conglomerato bituminoso, e successivamente escludere qualsiasi responsabilità imputabile ai lavori in appalto? Ma si tratta dello stesso RUP o vi è per caso un caso di omonimia? Siamo di fronte alla stessa persona?
Nell’Ordinanza, tra l’altro, viene intimato alla ditta Sled C.G. Spa di risolvere entro venti giorni definitivamente le deformazioni e/o avvallamenti del manto stradale attraverso il reinterro a regola d’arte in corrispondenza degli scavi effettuati per una lunghezza complessiva di 586 mt. e di verificare quotidianamente, nelle more dell’esecuzione dell’intervento, la presenza di buche e/o avvallamenti procedendo immediatamente al loro ricoprimento con conglomerato cementizio affinchè vengano ripristinate le adeguate condizioni di sicurezza.
Essendomi recato personalmente nei luoghi in questione, le posso assicurare che ad oggi non è stato eseguito nessun reinterro a regola d’arte in corrispondenza degli scavi