Ricordati i defunti di tutte le guerre e proposto un messaggio di pace

di Michele Giacomantonio

Questa mattina, domenica 9 dicembre a San Pietro nella S. Messa delle ore 9 , si sono commemorati, nella festa delle Forze Armate, i caduti di tutte le guerre e ci si è augurati che il loro sacrificio sia garanzia di pace e di concordia sociale per il futuro. Alla cerimonia hanno partecipato il Sindaco di Lipari, Marco Giorgianni accompagnato dal Presidente del Consiglio comunale Adolfo Sabatini e gli assessori Tiziana De Luca e Giovanni Sardella, il Comandante dei Carabinieri Luogotenete Francesco Villari accompagnato dal Comandante della motovedetta e da un carabiniere, il Tenente di Vascello Paolo Magadonna nuovo comandante del porto di Lipari, i marescialli della Polizia Municipale Giacomo Marino e Franco Cataliotti. La Messa è stata officiatadelle Forze Armate. dal Parroco mons. Gaetano Sardella di cui pubblichiamo l’omelia in cui ha sottolineato il significato di questa commemorazione.

“Come ogni anno dopo aver fatto memoria dei nostri fratelli defunti il 2 Novembre al camposanto, ci raccogliamo oggi per ricordare i caduti di tutte le guerre nella festa delle Forze Armate.

Siamo nel centenario dell’inizio della prima Guerra Mondiale e il pensiero orante va a tutti coloro che hanno pagato con la vita il peso orribile e ingiusto di quella guerra e delle tante guerre che hanno insanguinato le mani degli uomini.

Oggi è il giorno della memoria. Noi sentiamo non solo il dovere morale e civile di ricordare i caduti ma ne avvertiamo il bisogno affettivo del cuore. Desideriamo piangerli e piangerli come comunità, la comunità della città terrena, delle autorità civili e militari che qui sono presenti e che saluto con rispetto e ringrazio di cuore e la Comunità ecclesiale qui raccolta come ogni Domenica per pregare anche per chi ha il delicato compito di servire la legalità nelle nostre città e indossa una divisa.

Risuonano in mezzo a noi le parole che Papa Francesco ha gridato dal sacrario di Redipuglia: “la guerra è follia e non guarda in faccia nessuno”.

Noi oggi piangiamo i nostri caduti come figli ma vogliamo ascoltarli come Maestri che ci insegnino a guardare la guerra dal loro punto di vista.

I caduti di tutte le guerre, raccontano il loro dolore perché sia patrimonio per gli altri.

Così accanto ai trattati di storia, alle cronache dei giornali, alle valutazioni politiche, esiste una guerra vista con gli occhi delle vittime e scritta dalle loro mani con il loro sangue.

Oggi questi caduti ci trasmettono il loro dolore, la paura, la tragedia del distacco dai loro cari e dalla vita, ma anche gli ideali che li hanno sorretti nella speranza di costruire un mondo più giusto e fraterno, e abbiamo bisogno di questa lezione in un mondo in cui l’uomo è capace di devastare il creato, la vita, i valori.

Beati gli operatori di pace. E’ la grande lezione che raccogliamo oggi. Il messaggio vero che questa Eucarestia lascia al nostro impegno e alla nostra speranza.

Si cari amici e fratelli, abbiamo bisogno di riconciliarci per combattere realmente la guerra. Fare memoria è non rendere vano il sacrificio di milioni di nostri fratelli.

Maria regina della pace accompagni i nostri passi sulla via della pace”.

Alla fine della funzione in chiesa si è snodato un corteo che con in testa la banda musicale si è recato a Villa Mazzini, al Palazzo comunale, dove, come è tradizione, ha deposto una corona dinnanzi alla lapide dei caduti della Grande Guerra.