Respinta la sfiducia a Crocetta

rosariocrocetta3L’Assemblea regionale siciliana ha respinto la mozione di sfiducia dei Cinquestelle al governatore della Sicilia, Rosario Crocetta. Contrari 46, favorevoli 31. Tredici i deputati assenti.

Al termine dell’intervento del presidente della Regione Rosario Crocetta, ha preso la parola un rappresentante per ogni gruppo parlamentare per le dichiarazioni di voto. I deputati di Movimento 5 Stelle, Lista Musumeci, Mpa-Pds, Pdl e i deputati del Pid si sono schierati a sostegno della mozione di sfiducia. Contro la mozione, e dunque a sostegno del presidente Crocetta, i gruppi parlamentari di Megafono, Misto, Drs, Pd, Articolo 4, Udc e i deputati Grande Sud. “Ho ascoltato l’intervento del presidente Crocetta, e non posso nascondere la mia delusione: i deputati del Cantiere Popolare voteranno la sfiducia”, ha detto Toto Cordaro (gruppo Pid-GS). Ma i deputati di Grande Sud rappresentanti da Bernadette Grasso, a differenza dei loro colleghi del gruppo parlamentare, hanno deciso di non votare la sfiducia. Contrario alla mozione anche il capogruppo del Megafono Giovanni Di Giacinto: “La mozione di sfiducia è un errore politico”. Per il gruppo Misto è intervenuto il vicepresidente dell’Ars Antinio Venturino, che ha ricevuto i complimenti dal presidente Antonio Ardizzone per la sinteticità dell’intervento: “Non voteremo la mozione”, si è limitato a dire Venturino. Per Lino Leanza (Articolo 4), contrario alla mozione, “alla fine, più che una mozione di sfiducia quello di oggi si trasformerà in un voto di fiducia nei confronti di Crocetta”. Marcello Greco ha espresso voto contrario del gruppo Drs alla mozione: “Dopo le nostre critiche iniziali, il governo ha avviato un percorso da portare avanti insieme. Il gruppo M5S oggi ha perso una grossa occasione”.

A sostegno della mozione si sono schierati i deputati del gruppo Lista Musumeci: “Dopo l’intervento del presidente Crocetta, possiamo dire che la mozione ha già vinto: non dal punto di vista numerico, ma moralmente”, ha detto Gino Joppolo. Di parere opposto i deputati dell’Udc: “Una mozione di sfiducia che arriva dopo appena 10 mesi di attività del governo è inopportuna e inusuale”, ha detto il capogruppo Calogero Firetto. “Ma questa mozione – ha aggiunto – deve essere l’occasione per ‘fare il tagliando’ all’azione del governo”. Vincenzo Figuccia, intervenuto per esprimere la posizione del gruppo Mpa-Pds a favore della mozione, ha espresso soddisfazione perché “grazie alla mozione di sfiducia il presidente Crocetta è intervenuto in aula per parlare di temi concreti. E al parlamento serve un’opposizione che inchiodi il governo sui temi come il lavoro, la questione giovanile, i fondi comunitari”. Critiche al governo anche dal Pdl, i cui deputati sostengono la mozione di sfiducia: “La maggioranza che sostiene il governo è implosa – ha detto il capogruppo Nino D’Asero – il rapporto fra Crocetta e il Pd è diventato una telenovela”.

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Giancarlo Cancelleri ha ribadito anche in sede di dichiarazioni di voto il sostegno alla mozione, promossa proprio dal suo Movimento. “C’è una maggioranza nata a tavolino, fatta col goniometro. E poi c’è un governo che va avanti a forza di tanti, troppi annunci. E il suo intervento sfuggente ci ha convinti ancora di più sul fatto che la mozione di sfiducia fosse l’unica strada percorribile”. Cancelleri ha poi sottolineato che “grazie al dibattito sulla mozione, finalmente si è visto il governo al completo in aula. Chi non vota la mozione sa di bostik, la colla con la quale ci si attacca alle poltrone”. L’ultimo intervento è stato quello di Baldo Gucciardi, capogruppo Pd, che ha espresso il voto contrario dei democratici alla mozione di sfiducia, definita “improvvisata, fragile e inconsistente”. “Provo stupore nel discutere una mozione di sfiducia ad appena un anno dall’insediamento del governo: un atto così estremo – ha aggiunto Gucciardi – lo si può comprendere solo di fronte a colpe gravissime, che questo governo certamente non ha”. “Lei, presidente Crocetta – ha aggiunto Gucciardi rivolgendosi al presidente della Regione – ha osato ciò che nessuno aveva mai osato in Sicilia, scuotendo un sistema spesso perverso incrostato di mafia e malaffare. Lei non è solo, presidente: il cammino da portare avanti insieme, maggioranza e opposizione, burocrazia e forze politiche, è lungo. Una democrazia matura è fatta di confronti e anche di scontri, mai di fuga dalle responsabilità”. (ANSA)