Dopo tredici anni consecutivi, Lipari perde il prestigioso riconoscimento della Bandiera Blu, assegnato ogni anno dalla Foundation for Environmental Education (FEE) alle località che si distinguono per la qualità ambientale e la sostenibilità turistica. Nel 2025, il Comune eoliano non compare nell’elenco dei 246 Comuni italiani . Ma la qualità delle acque dell’isola è dell’arcipelago non c’entra : quella è sempre eccelsa. La mancata conferma del riconoscimento sarebbe da ricondurre, in attesa di una nota ufficiale dell’ente, a problemi burocratici, se non alla mancanza di personale che segua il complesso iter previsto.
La Bandiera Blu certifica, tra l’altro, la qualità eccellente delle acque di balneazione negli ultimi quattro anni, l’efficienza degli impianti di depurazione, la corretta gestione dei rifiuti, l’accessibilità delle spiagge, la sicurezza dei bagnanti e l’arredo urbano. Il mancato riconoscimento potrebbe derivare dalla non conformità a uno o più dei 32 criteri richiesti.
La FEE, per il triennio 2025-2027, ha richiesto alle amministrazioni un Piano di Azione per la Sostenibilità, focalizzato su cinque ambiti chiave: mobilità sostenibile, comunità inclusive, tutela della biodiversità terrestre e marina, e contrasto al cambiamento climatico.
Oltre a Lipari, perdono la Bandiera Blu anche Capaccio Paestum (Campania), Ceriale (Liguria), San Maurizio d’Opaglio (Piemonte) e Ispica (Sicilia). La Sicilia registra comunque due nuovi ingressi: Messina e Nizza di Sicilia. A livello nazionale, sono 487 le spiagge premiate, 84 gli approdi turistici e 246 i Comuni rivieraschi (10 in più rispetto al 2024), per una copertura pari all’11,5% dei lidi mondiali premiati.










