di Don Giuseppe Mirabito
La Festa del “5 marzo”, comunemente indicata come “San Bartolo dei Contadini”, è particolarmente legata alla piccola Chiesetta di Monte Gallina. E’ stato il Vescovo del tempo, S.E.R. Mons. Carlo Maria Lenzi, a volerlo nel 1824, a seguito di un fortissimo terremoto accaduto il 5 marzo 1823.
La scossa principale (intensitá massima pari al X grado MCS) si verificò nel tardo pomeriggio del 5 marzo e fu preceduta da alcuni eventi precursori di minore intensitá registrati a metá del precedente mese di febbraio.
L’area maggiormente colpita comprende il tratto di costa tra Capo d’Orlando e Capo Calavá e, nell’entroterra, i centri abitati di Patti e di Naso. Gravi danni furono registrati a Palermo: molti edifici crollarono, 19 i morti e 25 i feriti.
Le Isole Eolie non annoverarono danni importanti a persone e cose. Ciò fu visto, ancora una volta, qual segno di protezione del glorioso Apostolo.
Fu il 5 marzo 1824 celebrata per la prima volta. Egli ne affidò la cura ai fedeli di quella contrada.
In questo giorno si ricorda anche che nel 1915, prima che la Processione con il Simulacro Argenteo raggiungesse di ritorno la Cattedrale, crollarono alcune mura dell’attuale via del Concordato e seppellirono tre ragazzi (Giovanni Lampo di anni 10, Angelo Candela di anni 13 e Pasqualino Flauti di anni 10).
Anche quest’anno nella piccola chiesetta di San Bartolomeo a Monte Gallina, la Santa Messa sarà celebrata Giovedì 5 marzo 2020 alle ore 16,30.