Stromboli, il quadro donato alla chiesa fu davvero regalato a Bertolaso ?

L’avv. Nino Chiovari marito della pittrice Caterina Gorgone, frattanto defunta, chiede che venga rispettata la volontà della moglie: ” l’opera torni agli isolani”
” Vorrei solamente sapere dal dott. Guido Bertolaso se il quadro che – si sostiene nell’isola – gli sia stato regalato in segno di riconoscenza dal parroco dell’epoca ce l’ha davvero lui o meno. Solo questo. Mia moglie, l’autrice, è scomparsa di recente e vorrei che venisse rispettata la sua volontà riportando quella bellissima opera nella chiesa di San Vincenzo“. Chi parla è l’avv. Nino Chiovari marito della pittrice Caterina Gorgone, scomparsa di recente. Da tredici anni , da quando la stessa autrice inviò una raccomandata all’ex capo della Protezione civile ( alla sua attenzione presso la sede romana del Dipartimento) si attende una risposta che non è mai arrivata. Bertolaso allora dirigeva la Protezione civile ed alle Eolie aveva gestito con successo l’emergenza Stromboli post – maremoto del 30 dicembre 2002.
Ora, ci riprova il marito , l’avv. Chiovari, che oltre ad aprire un gruppo Fb sulla Parrocchia di San Vincenzo, ha scritto nuovamente a Bertolaso, oggi Commissario della Regione Lombardia per l’emergenza Coronavirus, per capire se il quadro gli sia stato davvero regalato e se lo possiede o, in alternativa, se è in grado di fornire delle indicazioni su dove sia finita la tela.
La stessa pittrice Gurgone nella lettera inviata a Bertolaso a fine dicembre del 2007 , dispiaciuta, aveva rimarcato come la tela , raffigurata anche nel libro ” Salina e le Isole Eolie” edito nel 2001 dall’Assessorato regionale ai Beni culturali secondo notizie di turisti e abitanti dell’isola ” sia stata irritualmente ceduta dal parroco , il quale chiaramente non poteva disporne essendo proprietà della parrocchia”.
Va ricordato, infatti, che per quel quadro, imponente , di 200 x 300 cm., raffigurante lo Stromboli in eruzione, la pittrice Gurgone aveva ricevuto incarico nel 1989 dal C.I.P.R.A. ( Comitato italiano promozione rassegne d’arte) per donarlo proprio alla chiesa di San Vincenzo , come è stato poi fatto con regolare atto scritto e posizionato nella parete a destra, poco dopo l’ingresso, per essere ammirato anche da tanti turisti.