Sommessamente
E’ il tempo della Bit di Milano. In un’isola e in un arcipelago che vive di turismo gli operatori del settore pensano a come diventare attraenti nonostante le difficoltà, ormai pluriennali, riscontrate dalle Eolie sul mercato e a come programmare la prossima stagione turistica. Ma da soli dove vanno ? Sono seguiti pari passo dalla politica ? Salina, sicuramente si. Lipari, a metà febbraio è ancora ferma al palo. Intendiamoci, non è che sia una novità. La programmazione è sempre stata trascurata e si è visto dove siamo precipitati. Ma, alla luce dei problemi esistenti , si pensava che ci fossero maggiori consapevolezze. Invece no. Sempre peggio. Un comune che amministra sei isole e che non può perdere ulteriormente terreno a livello turistico, può permettersi di restare senza bilancio, nello specifico per il triennio 2023-2025, senza certezze quanto meno sugli interventi da praticare per garantire servizi locali decenti ? Ad aprile si girerà un kolossal cinematografico tra Lipari e Vulcano, tanto per fare un esempio. Saremo in grado di dare assistenza ?
“ Non si va avanti “ avevamo titolato lo scorso 28 ottobre, in occasione della bocciatura da parte del Consiglio comunale, del PEF rifiuti che , idrico a parte ( ma , in questo caso, ci sono stati i finanziamenti regionali), non ha consentito di portare in aula il previsionale. La storia è nota : il piano finanziario del servizio non è passato perchè l’Amministrazione ha previsto quasi tutto l’ammontare dei proventi del contributo di sbarco sulla gestione della spazzatura , in considerazione anche dei costi sul trasporto gommato, lievitati di anno in anno. Ora, non è che fino al 2022 si sia visto granchè in termini di servizi alla comunità con introiti maggiori dell’obolo riconosciuto dai nostri visitatori. Perché ? I problemi di bilancio ci sono sempre stati e si dovevano pur coprire.
Ora, è anche il tempo di responsabilità. Se l’amministrazione Gullo non ha i numeri essendo stata mollata da quei quattro dell’ex maggioranza per non aver saputo o potuto trattenerli di fronte, diciamo, al malcontento delle misure impopolari è anche vero che il resto dell’opposizione si è sempre considerato alternativa all’attuale esecutivo. Ma un’alternativa politica, esperta, tra l’altro come questa, che intende essere legittimata dall’elettorato alla prossima tornata alle urne, deve pur distinguersi. Non può restare a gongolare quando c’è un interesse collettivo da difendere. Deve poter dare delle prove di affidabilità e di maturità politica nei momenti decisivi anche perché i primi rumors sulle future alleanze e candidature sembrano riconfermare quasi lo stesso quadro politico delle elezioni del 2022 con delle novità che potrebbero fare la differenza. Non ci si può più fermare alle invettive perché a fermarsi è un paese che rischia anche di perdere le grandi opportunità del PNRR.
Si vuol continuare così ? Per altri due anni ? Come già scritto per la Casa della Salute, dopo gli ultimi accadimenti sempre più verso Patti e Brolo, non ci sono né vincitori né vinti. Sarebbe, mettiamola ancora al condizionale, la sconfitta di una classe politica che perde opportunità (che siano a San Giorgio o in ospedale) per darle ad altre realtà non isolate e quindi sempre meglio assistite della nostra. Ognuno si metta una mano sulla coscienza e cerchi di guardare oltre portando a casa risultati per il paese e , perché no, per sé stessi da rivendicare , quello si, pubblicamente per l’utilità collettiva che è scaturita dalle loro azioni .