di Gianmarco Urbino ( Odontoiatra)
Il termine diabete mellito è un disordine metabolico che ha una variegata origine. E’ caratterizzato da iperglicemia (aumento del glucosio nel sangue) con alterazioni del metabolismo di carboidrati, grassi e proteine, dovuti a difetti della secrezione insulinica, dell’azione insulinica o di entrambe.
Nonostante i progressi della scienza e della ricerca, la diffusione del diabete è destinata ad aumentare per i cambiamenti nello stile di vita e nella alimentazione ricca di zuccheri raffinati e una diminuzione della attività fisica fin dalla giovane età e anche negli adulti con maggiore sedentarietà.
Possiamo classificare il diabete in due tipologie :
Tipo 1 (diabete giovanile) è caratterizzato dalla distruzione delle cellule β presenti nelle isole di Langerhans del pancreas , con una assenza parziale o totale di secrezione di insulina
Tipo 2, molto spesso associato a obesità, con una origine multifattoriale che include fattori genetici, alterato stile di vita con eccessi alimentari in associazione a una diminuzione dell’attività fisica. Questo determina una condizione in cui vi è una riduzione della funzione insulinica con la insulino-resistenza localizzata in vari organi e tessuti del corpo.
Associazione del diabete le patologie dentali
La malattia diabetica viene attenzionata dal dentista sia dal punto di vista clinico, che preventivo , perché ha un ruolo importante nell’insorgenza di numerose alterazioni del cavo orale, soprattutto a livello gengivale e parodontale.
La malattia parodontale è una patologia infiammatoria cronica che colpisce la struttura portante e di sostegno dei denti : l’ osso alveolare ,la gengiva e le fibre associate alla radice dentale dove è presente il cemento radicolare.
I segni tipici di riscontro che riferiscono i pazienti sono il sanguinamento gengivale durante le normali manovre di igiene orale e nei casi più avanzati non diagnosticati con anticipo anche dalla mobilità di uno o più denti , causando la perdita degli elementi dentali interessati.
Ad oggi le analisi dei dati clinici degli studi dentistici ritengono che la malattia diabetica agisca da cofattore, favorendo la parodontite provocata dai batteri: le lesioni parodontali si osservano solo in presenza di placca e tartaro e hanno una maggiore gravità nei soggetti diabetici.
Di contro le patologie parodontali determinano una instabilità della glicemia nel paziente diabetico necessitando una maggiore fabbisogno di terapia insulinica, instaurando un circolo vizioso e l’aggravarsi del diabete soprattutto quello di tipo 1.
Infine, altre importanti segni clinici riscontrabili dal dentista nel paziente diabetico sono: maggiore tendenza a sviluppare carie, bocca secca, alitosi, infiammazioni della mucosa orale.
Le terapie odontoiatriche che vengono effettuate sul paziente diabetico non differiscono rispetto al non diabetico ,eccezion fatta sulla tempistica e sulla pianificazione oraria degli interventi per non interferire con le cadenze orarie alimentari, preferendo quindi il mattino come periodo preferenziale per le visite e gli interventi . Infine l’odontoiatra collabora sempre in stretto rapporto col diabetologo di riferimento del paziente per impostare al meglio il regime terapeutico e farmacologico.