Gestione pandemia e Green Pass : Comitato Tutela Diritti Fondamentali presenta denuncia a più procure

L’avv. Gianluca Corrado

In data odierna il Comitato Eoliano per la tutela dei diritti fondamentali ha inoltrato presso le Procure di Barcellona P.G., Messina, Palermo, Roma e Milano formale atto di denuncia, chiedendo alla magistratura inquirente di verificare se le condotte di alti Organi dello Stato oltre che dei media nazionali integrino gravi reati quali quello di epidemia colposa, di sequestro di persona, di violenza privata e finanche l’eversione dello stesso Ordinamento Costituzionale.

L’atto inviato alla magistratura rileva come l’introduzione dello strumento giuridico noto come “green pass”, mediante il quale sono stati sempre più compressi i diritti Costituzionali – anche quelli definiti inviolabili dai Padri Costituenti – ha trovato la sua giustificazione giuridica in una palese bugia, proferita tra gli altri dal Premier Mario Draghi in data 22/7/21 in occasione della conferenza stampa tenutasi insieme alla Ministra guardasigilli e poi ripetuta sino allo sfinimento da altri membri del governo e dai maggiori organi di stampa nazionale.Il Premier, in particolare, nell’occasione ha dichiarato testualmente “Il green pass è garanzia di tranquillità: è una misura con la quale i cittadini possono continuare a svolgere attività con la garanzia di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose”.

Sulla scorta della falsa e antiscientifica notizia della ‘immunizzazione dei cittadini vaccinati” (ovvero del falso presupposto che questi non potessero né infettarsi né infettare terzi) il Governo e gli organi di stampa nazionali hanno da un lato giustificato l’adozione di misure sempre più discriminatorie nei confronti i quei cittadini che hanno legittimamente scelto di non vaccinarsi esercitando un loro diritto Costituzionale e dall’altro indotto i vaccinati ad esporsi per lungo periodo a situazioni di pericolo. Con tale irresponsabile condotta – oltre a giustificare la soppressione palesemente incostituzionale di diritti fondamentali verso milioni di cittadini – i soggetti in parola hanno indotto i vaccinati in un duplice errore, ossia da un lato li hanno spinti ad un sempre maggiore odio sociale nei confronti dei non vaccinati, erroneamente ritenuti “untori” e dall’altro, convincendoli incolpevolmente di essere immuni da rischi, li hanno conseguentemente esposti sempre più al contagio.

Le tragiche conseguenze di tali incoscienti condotte sono oggi sotto gli occhi di tutti: il report ISS del 7/1/2022 relativo ai 30 giorni precedenti rileva invero come il virus “corra sulle gambe dei vaccinati” responsabili di oltre il 77% dei contagi (860.000 su 1.100.000 complessivi) e rileva altresì che ben 1.600 cittadini vaccinati sono morti nel medesimo periodo (a fronte di 240.000 contagi e 1.150 decessi per i non vaccinati). Se infatti i vaccini si sono rivelati protettivi – seppur in maniera deludente rispetto alle aspettative – sotto il profilo personale, limitando i casi di malattia grave, sono risultati assolutamente inefficaci sotto il profilo della protezione sociale, non avendo avuto alcuna funzione di protezione rispetto alla trasmissione del virus. La condotta tenuta dalle alte autorità dello Stato, ma pure dai media nazionali, ha di certo determinato un ragguardevole numero di decessi che si sarebbero potuti evitare, senza considerare la conflittualità sociale inutilmente alimentata. 

Di particolar pregio sul punto l’articolo pubblicato il 20/11/2021 sulla prestigiosa rivista “The Lancet” dal titolo: “COVID-19: stigmatising the unvaccined is not justified” (“COVID19: stigmatizzare i non vaccinati è fuorviante”) a firma di Gunter Kampf, docente presso l’Università di Grefswald, il quale spiega che “è sbagliato pensare che chi è stato vaccinato non sia rilevante nell’epidemia di COVID 19”. In altri termini, quella stessa rivista che è il riferimento imprescindibile per il dibattito scientifico e medico chiarisce a gran forza che anche i vaccinati contagiano, si contagiano e si ammalano, talvolta con esiti estremi. Ma ancor più gravi appaiono le azioni giuridiche atte a limitare primari diritti Costituzionali fondate su tale palese bugia, che ha addirittura portato il Governo a giustificare il “confinamento” nell’isola ove si trovavano di tutti i cittadini non vaccinati, vietandogli l’accesso ai trasporti marittimi. Ancora, l’atto di denuncia tratta della palese forzatura (leggasi ricatto economico) operata nei confronti di quelle categorie alle quali è stato imposto l’obbligo vaccinale per lavorare – pur trattandosi di un farmaco soggetto ad autorizzazione condizionata – verso le quali ancora oggi si chiede, illecitamente, la sottoscrizione di un “consenso informato” che rappresenta un vero e proprio “falso”, riguardando una inesistente adesione volontaria e manlevando di fatto lo Stato e i produttori da qualsivoglia responsabilità per eventi avversi.

Pur consci che in un delicato e particolare periodo storico quale il nostro, ci vorrà grande coraggio da parte della magistratura per fare ciò che andrebbe fatto, avendo la massima fiducia in tale fondamentale potere dello Stato, confidiamo che tale coraggio sarà trovato. Si tratta di un atto dovuto – il primo di tanti ai quali stiamo lavorando – la cui finalità è quella di proteggere tutti i cittadini, anche – anzi soprattutto – quelli che, obnubilati dall’atavica paura della morte, illogicamente ingenerata da istituzioni e media,  hanno accettato, al pari dei collaborazionisti del ventennio, di essere parte attiva dell’inaccettabile discriminazione di milioni di loro concittadini, ma soprattutto di sottostare passivamente a limitazioni incostituzionali di diritti fondamentali che un domani potrebbero rappresentare per tutti un pericolosissimo precedente.

La verità è che la gestione pandemica nazionale si è rivelata non solo inefficace ma finanche dannosa e che proprio a causa dell’inettitudine dei nostri governanti – non per colpa dei non vaccinati o del virus ( 2.500 decessi – peraltro per il  90% ultrasessantenni con pregresse patologie –  a fronte di 1.100.000 di contagi in 30 giorni dimostrano inequivocabilmente che siamo innanzi ad una patologia di certo seria e rilevante, ma non alla peste nera) – si è determinato un aggravamento di una situazione che, se gestita diversamente, avrebbe comportato un numero ben minore di perdite di ogni tipo per tutti.

Comitato Eoliano per i Diritti Fondamentali

Il Presidente

Avv. Gianluca Corrado