di Mariangela Pastore
C’è chi non dovrebbe morire mai ma il destino è quello è : c’è chi può vivere anche se non c’è.
Edwin Hunziker, meglio conosciuto come lo “ lo Svizzero”, trovò negli anni ’20 la sua terra promessa, le Eolie. Nei suoi quadri c’è l’amore per le sette sorelle che fino all’ultimo difese dall’irrompere del cemento armato. Nacque sull’Abis nel Cantone di Zurigo dove compì gli studi fino a quando, intrapreso il corso universitario alla facoltà di Legge, capì che il suo futuro era la pittura.
Così, abbandonò gli studi e, contro la volontà di mamma e papà, iniziò a girovagare per trovare luoghi di ispirazione. Era un sognatore testardo e la sua scelta non fu mai gradita ai genitori .
Frequentò numerose scuole in diverse città europee, tra cui Roma e Monaco di Baviera, dove divenne amico del pittore Peter Flueck, mentre a Firenze incontrò Max Gruber con cui condivise molti viaggi ed esperienze. Lipari fù l’ ultima delle sue tappe, stregato dalle bellezze naturali e paesaggistiche della maggiore delle Eolie, che definì “idillio quasi paradisiaco dei pittori nell’isola”, si stabilì definitivamente nel ’24 e, nel ’27 sposò la liparese Clelia Gemmola.
Edificò la sua casa nella prima svolta dello stradale Pianoconte, oggi, li risiede il primo residence creato a Lipari “ Villa Diana”, gestito prima dal figlio Alessandro poi dalla nipote Clelia Hunziker e adesso dai pronipoti, i gemelli Alessandro e Gabriele Casamento con Paolo. Una posizione strategica quella di Diana, dalla quale Edwin Hunziker ha tratto i colori e i paesaggi dei suoi quadri.
A Lipari ha conosciuto alcuni dei confinati politici che divennero i suoi primi ammiratori, come Ambrosino, Malaparte e Gualino. Curzio Malaparte gli rimase il più affezionato, tant’ è si legge in una lettera del ’34 spedita da Ischia , aveva espresso la volontà di dar vita ad un progetto editoriale che raccogliesse i ricordi dell’ isola durante il periodo dell’esilio e i disegni e le riproduzioni del pittore. Progetto che non si realizzò.
Numerose le esposizioni che Hunziker tenne a Lipari ed anche in Svizzera, i suoi quadri vennero apprezzati per la “naturalezza” dei colori e dei paesaggi prettamente eoliani. Per lui Lipari, era il verde, la tranquillità e la genuinità dei luoghi, le coste selvagge che esplorava sempre, in barca, la gioia quotidiana dell’ area domestica. Protestò duramente , contro i progetti degli albergatori e del Comune che volevano lottizzare il suo terreno, combattè in una lotta feroce contro lo sradicamento delle rocce millenarie della cava del Fuardo a S. Calogero, destinate a lastricare strade e piazze.
Attraverso la sua collezione che conta più di 500 quadri, custodita gelosamente dai suoi eredi, Hunziker ha valorizzato ed amato Lipari più degli stessi liparesi rendendo straordinariamente luminosi e belli i luoghi a loro cari ma che vengono guardati con superficialità. Nella speranza che questa epidemia finisca nel più breve tempo possibile ci auguriamo di rivedere presto i quadri dello “Svizzero” in una bellissima mostra.