Presentate a C&T alcune proposte concordate con la base e dalle quali ripartire: prima di tutto equilibrio dei turni di lavoro, salute
e benessere dei dipendenti
È partita la trattativa tra Ugl, e le altre organizzazioni sindacali, e Caronte & Tourist Isole Minori per il primo contratto integrativo di secondo livello dei marittimi. Lo annuncia il segretario provinciale e delegato regionale dell’Ugl Mare, Giacomo Nicocia, il quale afferma: “Viviamo un momento particolarmente difficile per l’occupazione nazionale e siciliana, a causa della grave crisi sanitaria che non ci dà tregua, trovare un accordo efficace e innovativo significherebbe, quindi, porre le basi per favorire ancora meglio l’occupazione nella nostra regione. Inoltre – aggiunge il sindacalista – è necessario contenere e armonizzare l’orario di lavoro mensile, venendo incontro alle esigenze di riposo degli equipaggi e salvaguardare la salute dei lavoratori”.
Secondo Nicocia, “è necessario individuare una strategia di contenimento dei costi, ma senza una visione miope che porti a considerare gli equipaggi semplicemente un costo. Non deve essere così”. Per tali ragioni – aggiunge – siamo convinti che è importante un’apertura costruttiva da parte dell’azienda e un dialogo proficuo e schietto con i sindacati, fuori da logiche e schemi del passato”.
In quest’ottica di collaborazione l’Ugl Mare, ancora prima dell’apertura del tavolo negoziale, ha redatto un documento contenente alcune proposte, che è stato inviato a Caronte & Tourist Isole Minori.
“La stesura della nostra proposta – spiega Nicocia – parte dalla considerazione che il nuovo contratto unico dell’industria armatoriale, siglato il 16 dicembre 2020, non è applicabile in modo ‘sartoriale’ sui lavoratori che si occupano dei collegamenti con le Isole Minori, come espresso dalla stessa azienda. Il contratto nazionale, infatti, è normativamente realizzato per la cosiddetta navigazione a ‘lungo corso’ (tendenzialmente per percorrenze da e per extra nazione) che, nell’ultima sua definizione pattizia, prevede periodi di imbarco continuativo di 4 – 5 mesi”.
“Questa condizione è del tutto innaturale, inapplicabile e non sostenibile (anche sotto il profilo economico aziendale) – afferma il segretario dei marittimi Ugl – se rapportata ai servizi di traghettamento svolti nelle linee in convenzione statale e regionale per i collegamenti delle Isole Minori siciliane in virtù degli orari di linea; dell’elevato numero di manovre in rapida successione all’interno di approdi e non strutture portuali; dai precari alloggi a bordo, laddove esistenti, inadatti a garantire l’adeguato riposo dei marittimi a bordo. Riposo – rammenta Nicocia – fondamentale e imprescindibile per salvaguardare il benessere, la salute dei lavoratori, garantire l’indispensabile recupero psico-fisico del personale navigante, nel rispetto degli inderogabili limiti orari di lavoro prescritti e per il contenimento del rischio infortunio per stress da affaticamento”.
L’Ugl Mare, pertanto, invita i vertici della compagnia di navigazione a valutare i seguenti punti:
Razionalizzazione dei periodi di impiego;
Riduzione dei carichi di lavoro e armonizzazione delle turnazioni per aumentare lo stato di benessere del personale e quindi il rendimento e della produttività intesa come qualità, ed efficienza realizzabile;
Responsabilizzazione del personale, incrementandone la partecipazione attraverso bonus di produttività;
Formazione professionale e per la riduzione degli infortuni;
Stabilizzazione e promozione del personale con la copertura del fabbisogno della flotta convenzionalmente impegnata su linee statali e regionali per la continuità e mobilità territoriale.