Circa un mese fa ho acquistato da un privato la pubblicazione di un documento importante che ha per titolo “Il Monopolio della Pomice”, stampato dalla Tipografia del Secolo di Messina nel 1903. Esso costituisce un estratto del Supplemento la Sentinella di Messina del 16/09/1903 Anno II N.173.
L’autore è il Consigliere Comunale di Lipari, sig. Caserta Giovanni. Ho effettuato delle ricerche su internet su questo personaggio Eoliano riscontrando un breve commento che lo riguarda nell’Archivio Storico Eoliano di Michele Giacomantonio.
Per far comprendere a tutti l’ambito storico nel quale è stato scritto questa pubblicazione riporto di eseguito quanto riportato da Michele:
“Come abbiamo avuto già modo di dire furono anni questi di grande instabilità amministrativa. Per ben due volte fu nominato un regio commissario. La prima fra i 27 settembre 1903 ed il 22 febbraio 1904 al culmine di uno scontro in Consiglio comunale fra l’Amministrazione del Sindaco Faraci e il consigliere Caserta che aveva denunciato “ furti e corruzioni che si commettono ogni dì da persone di questa Amministrazione”. I furti e le corruzioni riguardavano il contrabbando che, secondo Caserta, praticavano molti borghesi di Lipari proprietari di terreni pomiciferi fra cui anche esponenti della maggioranza. La seconda nomina del regio commissario è fra il 15 gennaio ed il 15 luglio 1907 ed, ancora una volta ad essere interrotta, è l’amministrazione del Sindaco Faraci. Il problema è sempre quello del contrabbando della pomice per non pagare i diritti comunali ed è a proposito di esso che viene votata la sfiducia il 27 agosto 1906. La Giunta procede il suo mandato, sebbene in minoranza, fino alla fine di dicembre”.
Il documento in mie mani in originale, non è altro che la denuncia di questi tentativo di monopolizzare in commercio della pomice a Lipari.
In particolare il Caserta si sofferma sul progetto di contratto presentata dai Sigg. Dietrich e Schubert al Comune di Lipari.
Vi riporto di seguito le osservazioni che il Consigliere Comunale Sig. Caserta:
1) Che i premi annuali promessi ai proprietari, per l’obbligazione da essi assunta di consegnare alla Ditta Dietrich e Schubert la pomice escavata nelle di loro proprietà, e le Lt. 65000, annuo estaglio offerto al Comune, rappresentano l’importo della mano d’opera pagata in meno agli operai escavatori. In guisa che il vantaggio ottenuto dai proprietari si risolve a solo esclusivo danno degli operai stessi;
2) Che i Sigg. Dietrich e Schubert, o chi per loro, fin ora, si propongono di non rispettare i contratti stipulati con gli armatori dei nostri vaporetti per il trasporto della pomice, e di non servirsi neanche dell’opera dei nostri bottai per la costruzione delle casse e dei barili;
3) Che il Monopolio, di conseguenza, senza arrecare alcun reale vantaggio al Comune ed al paese, uccidendo, anzi tutte, le private locali industrie, assicura alla Società un guadagno netto di più del 20 per cento;
4) Che il contratto coi Sigg. Dietrich e Schubert che già si riteneva conchiuso e stipulato con l’ultimo giorno di giugno, è imposto al paese da quattro persone interamente padrone della situazione.
I Sigg. Dietrich e Schubert non erano altro che rappresentanti del Sig. Teodoro Haan di Dresda.
Ma chi erano queste quattro persone interamente padroni della situazione che favorivano a quel tempo la costituzione di un Monopolio della pomice?
Ricordo che tra i clienti della Pumex Spa oggi fallita uno dei clienti più importanti era propria la Ditta denominata Theodor Haan. Sarà solo una coincidenza?
Quante storie si nascondono dietro la commercializzazione della pietra pomice……