Scuola, Pavone: dirigenti con più onori ma anche con più oneri

Riceviamo da Bartolo Pavone e pubblichiamo:

Bartolo Pavone
Bartolo Pavone

Carissimi lettori, in questi giorni, il mondo della scuola è impegnato a discutere la nuova riforma della scuola presso la Camera dei deputati e Senato della Repubblica. Tra i tanti temi che si stanno trattando, uno che ritengo che farà scalpore riguarda “ la nuova figura del dirigente scolastico”. I dirigenti, pare, avranno incarichi triennali, alla fine dei quali rischiano, di non essere riconfermati. Il Ministro ha affermato:  sarà un leader educativo; è una persona che viene dall’insegnamento, che si occupa di scuola, che ritornerà, verosimilmente, perché poi il periodo è come in altri modelli internazionali immaginati come un periodo temporaneo.

Sarà ‘presiderettore’, una persona che si mette a servizio nel suo settore di appartenenza con poteri e strumenti in grado di prendere delle decisioni.Per la sua valutazione, pare che se ne occuperanno, un nucleo di valutazione istituito presso l’amministrazione scolastica regionale, presieduto da un dirigente e composto di esperti anche non appartenenti alla stessa amministrazione.

I dirigenti saranno valutati sui criteri di scelta, valutazione evalorizzazione dei docenti e dei risultati che l’istituzione scolastica raggiungerà, giudicando anche le azioni messe in campo dal dirigente per i miglioramenti.

Secondo il DEF, i dirigenti avranno incarichi triennali: “riceveranno degli obiettivi di mandato individuati dagli USR sulla base dei dati della SNV. Il raggiungimento di tali obiettivi sarà oggetto di valutazione periodica anche al fine di quantificare una parte di retribuzione”.

I dirigenti “dovranno rendere conto”, aumento di poteri sì, ma “con trasparenza e chiarezza, dovranno motivare tutte le scelte fatte e poi risponderne”. Il dirigente scolastico che è investito da una delega ha l’obbligo di informare sulle sue azioni e decisioni (nel caso del dirigente sulla scelta dei docenti, sul loro utilizzo, sulla loro valorizzazione, sulle azioni che metterà in campo per migliorare la scuola e sui risultati raggiunti), ed essere sanzionato rispetto alle decisioni (nel caso essere spostato di scuola o tornare a fare il docente).

Ecco, perché esiste quel detto che dice: Maggiori poteri, maggiori responsabilità. Sono convinto che ne vedremo delle belle e gli avvocati avranno un bel lavoro da svolgere.