La proliferazione incontrollata di specie come il coniglio selvatico sta avendo un impatto devastante sul territorio di Salina . La sindaca di Malfa, Clara Rametta insorge contro il divieto di caccia faunistico venatorio imposto dal Piano regionale venatorio e chiede un provvedimento derogatorio, immediato, che già da quest’anno consenta la caccia selettiva al coniglio selvatico. A Salina, infatti, la proliferazione del coniglio selvatico e questo sta compromettendo seriamente le attività agricole: in particolare, le coltivazioni vinicole, tra cui le rinomate uve malvasia, subiscono danni, ingenti, per l’azione di questi animali, che si sono moltiplicati in assenza di misure di contenimento. Tra l’altro, la caccia al coniglio, storicamente praticata a Salina, ha rappresentato, in passato, non solo un mezzo di sussistenza per gli abitanti, ma anche un’importante attività legata alla cultura e alla tradizione locale. «Gli agricoltori – ha sottolineato la sindaca Rametta – stanno assistendo alla distruzione del loro lavoro e la reintroduzione della caccia al coniglio sull’isola, non è solo una misura necessaria per proteggere le colture, ma anche un modo per recuperare un’antica pratica che fa parte della nostra identità: il suo ripristino rappresenterebbe un ritorno a una tradizione che, per generazioni, ha aiutato gli abitanti a gestire la fauna selvatica in modo sostenibile».