(AGI) Piu’ risorse alla sicurezza, a partire da quelle periferie degradate che, spesso, divengono culla del terrorismo. Matteo Renzi torna sulla strategia da adottare contro il rischio attentati partendo da un imperativo: “Non dobbiamo perdere la nostra identita’, dobbiamo avere il coraggio di non rinchiuderci”. Anche perche’ l’Italia, ha ribadito il premier, “e’ un paese forte, teniamo alti i livelli di sicurezza, intensificheremo i controlli, ma senza rinunciare alla liberta’ e alla nostra identita’”. Il pericolo e’ lo stesso per tutti i Paesi europei, ha risposto a Sarah Varetto, direttore di Sky Tg24, “il tema e’ molto complesso: niente isteria ne’ sottovalutazione, bisogna trovare un equilibrio, l’Italia ha una grande forza di reazione”. E’ anche per la necessita’ di non rinunciare alla liberta’ che il premier non ha mai pensato di chiedere al Papa di rivedere l’idea di far partire il Giubileo della Misericordia tra un mese: “Non esiste proprio. Il Papa sempre Papa e’. Roma e’ la citta’ che ospita la sede della cristianita’. Ne siamo molto orgogliosi. Siamo molto grati a Francesco anche per il lavoro in politica estera. Per il resto calma e gesso”. Un richiamo alla ragione che il presidente del consiglio rivolge anche a quanti collegano il terrorismo al tema dei miranti: “Sarebbe molto facile dire che e’ tutta colpa dell’immigrazione o che sono i barconi il problema”, sono state le parole del premier. “Non e’ cosi’. Questo non significa che noi non dobbiamo avere la massima attenzione. Ma per come la vediamo, ad oggi i terroristi usano gli aerei di linea. Non usano i barconi. Continuero’ sempre a salvare una vita umana, siamo differenti dai terroristi perche’ noi i bambini li salviamo”.
“La legge di stabilita’ per il 2016 aveva gia’ piu’ soldi del 2015 sulla sicurezza. Nei prossimi 15 giorni verificheremo se possiamo mettere piu’ denari”, ha spiegato il premier annunciando che la prossima settimana fara’ “una proposta a tutti i partiti per ‘un’operazione Paese’, ossia un investimento ulteriore non solo in sicurezza, ma anche per il recupero di determinate realta’. Perche’ le periferie non possono essere luoghi di nessuno”. Quanto all’annuncio del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker di tenere le spese antiterrorismo fuori dal patto di Stabilita’, Renzi ha commentato: “E’ una proposta di buonsenso”. Quello che va contro ogni buonsenso, per il premier, e’ la proposta di leggi speciali: “una modifica costituzionale su questi temi”, dice “e’ da escludere”. Anche perche’, sottolinea il presidente del Consiglio, “l’Italia non e’ all’anno zero”, nella lotta al terrorismo, “proprio giovedi’, il giorno prima degli attacchi di Parigi, ci sono stati 17 arresti in ambito internazionale, coordinati dalle procure italiane, guidati dai carabinieri del Ros con il supporto dell’intelligence”. Che l’Italia sia presente nella lotta al terrorismo e’ dimostrato anche dalla vicenda che ha portato alla morte del ‘boia dell’Isisi’, Jihadi John: “Per individuare Jihadi John l’Italia ha collaborato con i suoi uomini, quando e’ stato chiaro che il boia era quell’uomo, e’ stato chiaro anche per il lavoro che ha fatto l’Italia”, ha sottolineato. Sul piano della diplomazia internazionale, il premier condivide la proposta di Vladimir Putin “di una grande coalizione contro l’Is come ai tempi di Hitler”, aggiungendo che “sarebbe molto positivo” riportare la Russia al tavolo della coalizione internazionale. E sulle modalita’ di un possibile intervento dell’Italia, Renzi chiarisce: “Non c’e’ nessun soldato italiano o altri impegnati sul terreno contro l’Is”. L’Italia, ha poi aggiunto, “sta gia’ partecipando in molte missioni internazionali. Si dice andiamo e bombardiamo, ma prima accordiamoci su chi bombardiamo”. Cio’ che il premier teme e’ “il verificarsi di un Libia bis”, una situazione in cui ai bombardamenti segue l’abbandono da parte della comunita’ internazionale. Renzi infine esclude che “l’Italia faccia affari con Paesi che finanziano il terrorismo”. Viceversa sostiene che l’estremismo si puo’ combattere anche “sostenendo governi come quello del nostro amico Al Sisi in Egitto”. E, per spiegare come anche realta’ economiche possano contribuire a creare stabilita’ geopolitica nei Paesi arabi, fa l’esempio dell’Eni che “ha cambiato il volto dell’Egitto”, riferendosi alle recenti scoperte di enormi giacimenti di gas. Renzi ha infine spiegato che si sta pensando di dedicare una borsa di studio per ricordare Valeria Solesin.
Resta sul tavolo anche la proposta avanzata dal deputato del Pd Anzaldi sulla possibilita’ di insignire Valeria Solesin della onorificenza della medaglia d’oro quale vittima del terrorismo.
(AGI) .