“Ci sono dei film che sono opere di passaggio tra un modo di narrare il cinema e un altro. Magari all’inizio in pochi se ne accorgono e vengono trattati con sufficienza e poi, con il passare degli anni, fanno ricredere tutti.
Quando Hong Kong express uscì nel 1994, il suo autore Wong Kar-wai stava ridefinendo le regole narrative ed estetiche del cinema a venire. L’uso del tempo, i colori, il senso di vuoto dell’umanità contemporanea alle prese con una velocità tecnologica impossibile da gestire.
Ha aperto strade immense Hong Kong express con i suoi personaggi/nomadi che, come gli uccelli con una sola zampa, sono costretti a stare sempre in movimento per non finire perduti. Sono passati trent’anni ma è come se fosse ieri. Lo vedremo nella nuovissima versione restaurata per il quinto incontro di Racconti d’estate