“Con la presente si chiede la riattivazione immediata dell’utenza in oggetto. La sospensione arbitraria ed ingiusta da parte vostra della linea arreca al sottoscritto ingenti danni di natura economica oltre che pericolo di vita per se e la propria famiglia trovandomi sull’isola di Stromboli , sotto un vulcano attivo. A seguito di vostra fantomatica richiesta di pagamento di alcune fatture, peraltro mai ricevute, proprio per scongiurare eventuale sospensione della linea vi ho inviato richiesta di chiarimenti e di copia delle fatture. Alle mie pec non è mai giunta risposta ed oggi sono senza il telefono.
A nulla sono valse le rassicurazioni dei vostri operatori che telefonicamente mi comunicavano che si trattava di un errore e che nulla era dovuto da parte mia. Mai sono stato ricontattato telefonicamente in questi mesi. Alla luce di tutto ciò vi chiedo di riattivare la mia utenza entro il termine perentorio di 24 ore a partire da ora. Se ciò non sarà fatto sarò costretto a rivolgermi alla locale stazione dei Carabinieri per esporre quanto accaduto e di valutare una richiesta economica di risarcimento danni oltre che eventuali estremi di aspetto penale e civile”.
Così in una nota alla Tim servizio mobile business Gianluca Giuffrè di Ginostra. ” Abbandonato – ha concluso- dal suo gestore, con la sua famiglia e sotto un vulcano attivo, privo di comunicazioni”.