Consiglio comunale aggiornato al 7 marzo, dopo l’assemblea dei soci del giorno prima a Roma. Il Presidente annuncia che si sta lavorando ad un nuovo a adeguato progetto oltre ad una strategia per coinvolgere la comunità nella gestione della struttura
Lipari- “ La Lipari Porto Spa ha la finalità di realizzare un opera pubblica, utile all’intera collettività e per tutta la gente di Lipari. Lo confermo e lo sottoscrivo: se il percorso sarà quello in atto, i posti barca dovrebbero oscillare tra i 700 e gli 800 e il porto di Lipari diventare un punto di riferimento per l’intero Mediterraneo. Con una struttura moderna, innovativa, confortevole d’estate e in condizione di proteggere adeguatamente l’abitato anche in inverno”. Lo ha dichiarato l’avv. Giancarlo Niutta, presidente della Lipari Porto Spa, la mista a capitale di maggioranza privato , costituita nel 2007 durante la sindacatura Bruno per la rifunzionalizzazione della portualità della principale isola dell’arcipelago. Le dichiarazioni alla vigilia del Consiglio comunale sulla questione ( ieri non riunitosi per mancanza del numero legale) per fare chiarezza su un argomento che caratterizzerà, inevitabilmente, anche la prossima campagna elettorale.
“ Quando qualcuno parla di privatizzazione del porto – puntualizza Niutta- probabilmente lo fa per fare confusione attorno al concetto di società mista a prevalente capitale privato. Nego categoricamente che siano stati già presentati progetti del nuovo porto. Gli articoli di Nautica e Bolina, due primarie riviste della nautica, hanno raccolto i frutti di alcune chiacchierate che abbiamo avuto insieme all’AD di Condotte Immobiliare ing. Vadalà con loro giornalisti. Non abbiamo detto nulla di nuovo rispetto a quanto non fosse già di dominio pubblico non avendone io mai fatto mistero.
E cioè- ha continuato il presidente della Lipari Porto- che stiamo lavorando ad una modernizzazione del progetto originario, con soluzioni alternative, più performanti e meno invasive rispetto a quello che da sempre la comunità ha ritenuto non lo rappresentasse per tutte le ragioni che conosciamo. In più ovviamente dobbiamo tener conto delle importanti modifiche legislative intervenute in materia di appalti e opere pubbliche e stiamo studiando una strategia che consenta davvero di coinvolgere nella gestione del porto la comunità e non solo di utilizzare manodopera locale nella realizzazione dell’opera come invece previsto a suo tempo. E con gli stessi investimenti o addirittura inferiori previsti in sede di aggiudicazione e non nel progetto definitivo da 130 milioni portato in conferenza di servizi dalla precedente amministrazione due o tre mesi prima delle elezioni 2012”.
L’avv. Niutta ha, infine, ribadito che il Consiglio comunale “è sovrano ed è giusto che in presenza di linee guida concrete sia interpellato, coinvolto e fornisca ogni suggerimento utile”.