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Nel pomeriggio nuove colonne di fumo quando tutto sembrava essere sotto controllo. Ancora preoccupazione fra la popolazione. Adesso si teme che la struttura possa cedere
Il Sindaco aveva appena annunciato che l‘emergenza è rientrata – aveva detto Carmelo Pino – e le squadre antincendio operanti nella zona dove si trova il serbatoio 513 interessato dall’incidente hanno ultimato l’intervento di spegnimento utilizzando dello schiumogeno. Comprendo che è stata una notte particolarmente difficile per la popolazione che è stata svegliata dalle lingue di fuoco e non avendo immediata contezza della situazione ha iniziato ad allontanarsi da casa”.
Intanto sul’origine dell’improvviso incendio al serbatoio 513 pieno a metà di virgin nafta (semilavorati di benzina) vengono fuori alcuneindiscrezioni non confermate dai dirigenti della raffineria secondo cui il serbatoio che ha preso fuoco nel pomeriggio di ieri presentava alcune anomalie. A quel punto sarebbe stata disposta la “schiumatura” del tetto ed il trasferimento del prodotto in un altro serbatoio. Improvvisamente, però, alle ore 00.45 le fiamme si sono sviluppate alte. Il comandante del porto, capitano di fregata Matteo Lo Presti, ha disposto subito l’allontanamento delle petroliere ancorate nella rada di Milazzo. Per tutta la nottata le fiamme sono state sempre visibili anche in lontananza. Al comune si è riunito il Coc – centro operativo commissariale – presieduto dal sindaco, Carmelo Pino, con i comandanti della polizia municipale, dei carabinieri, della Finanza e del dirigente del commissariato di P.s. Il sindaco ha disposto la chiusura di tutte le scuole per oggi ed ha chiesto l’intervento urgente dell’Arpa per verificare l’ambiente del comprensorio milazzese.
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha chiesto al Comando generale dei Carabinieri del Nas e agli uffici periferici del ministero ”una relazione dettagliata” relativa all’incendio nella raffineria di Milazzo. La relazione, rende noto il ministero in un comunicato riguarda ”quanto avvenuto”e ”gli eventuali rischi per la popolazione”.
Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha telefonato al prefetto di Messina Stefano Trotta per fare il punto della situazione sull’incendio che si è verificato nella notte nella Raffineria di Milazzo. L’incendio è sotto controllo e non è stata ravvisata la necessità di disporre un piano di evacuazione delle abitazioni limitrofe. Il ministro resta costantemente aggiornato, con particolare riferimento alla situazione ambientale.(ANSA).
“Il gravissimo incendio della raffineria di Milazzo, per metà azionista Eni e metà Kuwait, evidenzia ancora una volta come questo management del refining Eni stia distruggendo un’intera filiera industriale, mettendo oltretutto a repentaglio l’incolumità e la salute dei lavoratori e dei cittadini”. E’ quanto dichiara il deputato Ncd Alessandro Pagano. “Credo che ormai – prosegue – il nuovo vertice non possa più far finta di niente. Si sono portate avanti strategie sbagliate e una pessima gestione. Occorre quindi cambiare subito, prima che i danni siano irrecuperabili. Un plauso al lavoro dei vigili del fuoco e a tutti gli operatori, impegnati nelle operazioni di spegnimento e a ridurre per quanto possibile le ripercussioni sul piano ambientale”, conclude Pagano. (ANSA).
Preoccupazione per le possibili ricadute sull’ambiente dell’incendio avvenuto oggi nella raffineria di Milazzo sono state espresse dal presidente della Commissione Ambiente del Senato, Giuseppe Marinello, che invita l’Eni a ”un cambio di passo” rispetto al passato. “Sono fortemente preoccupato per l’incendio di Milazzo perché al di là delle rassicurazioni del caso, un incidente di tale portata ha sicuramente un impatto ambientale e le conseguenze potremo valutarle soltanto in futuro”, dichiara in una nota Marinello, che sta seguendo l’evolversi della situazione in contatto con Prefettura e vigili del fuoco. Marinello rileva inoltre che ”le pratiche industriali devono avere sempre e comunque come primo vero obiettivo la tutela della salute, dei territori e dei cittadini” e afferma: ”siamo fiduciosi che la nuova dirigenza Eni saprà valutare come in questi ultimi anni, specie nel settore della raffinazione, in Italia si siano probabilmente compiuti una serie di errori e dunque non è più eludibile un cambio di passo e forse una rivisitazione delle strategie e dei management aziendali”. (ANSA).
“L’incidente avvenuto questa notte alla raffineria di Milazzo è di una gravità inaudita. Sono stati immessi in atmosfera a seguito della combustione di idrocarburi, sostanze tossiche e altamente cancerogene per le persone come Ipa, Biossido di azoto, metalli pesanti, benzoapirene, diossine,pcb,benzene”. A dirlo in una nota il co-portavoce nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: “Ritengo assolutamente censurabile e inaccettabile la dichiarazione di Federpetroli che afferma che nessun danno ambientale si è determinato. Parole scandalose”. “Quello che chiedo – continua – è che sia verificato immediatamente se le prescrizioni ordinate relativamente alla manutenzione straordinaria degli impianti siano state fatte. Purtroppo in Italia la maggioranza dei comuni che ospita impianti ad alto rischio di incidente rilevante non hanno applicato la direttiva Seveso come previsto dal Dm 9 maggio 2001”. “Da anni il co-portavoce dei Verdi di Messina Giuseppe Marano -conclude – denuncia i livelli di sicurezza della raffineria e come risposta alle sue denunce e impegno civico è stato denunciato dall’Eni con una richiesta di risarcimento danni di 400 mila euro. La federazione dei Verdi nazionali si associa alla richiesta dei Verdi di Messina-Milazzo di sequestro degli impianti. L’Unità di crisi è intervenuta ma il territorio della Valle del Mela non può vivere in una continua emergenza. Per questo chiedo che in relazione al danno subito si attivi la procedura del danno ambientale a carico della raffineria”.(ANSA).
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Mentre le fiamme sono state quasi spente e nel cielo non si vede più il fumo nero, la procura di Barcellona Pozzo di Gotto ha aperto un fascicolo contro ignoti sull’incendio che si è sprigionato stanotte dal serbatoio 513 della raffineria di Milazzo e ha disposto il sequestro dell’area. I carabinieri di Milazzo cominceranno le indagini appena le fiamme saranno spente. Il sindaco ha disposto la chiusura delle scuole per oggi e ha chiesto l’intervento dell’Arpa.
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Continua l’azione di monitoraggio dell’incendio sviluppatosi all’interno della Raffineria nell’area serbatoi e che ha interessato in particolare il serbatoio n. 513. Le fiamme continuano ad essere alimentate dalla benzina che si trova all’interno della grande cisterna. Sul posto i vigili del fuoco di Milazzo e di Messina e il personale della squadra antincendio della Ram valutano costantemente l’evolversi della situazione.
Nella fascia tirrenica è ben visibile una nube di fumo che comunque, allo stato attuale, non ha causato conseguenze per la salute pubblica. L’ospedale di Milazzo, immediatamente allertato della situazione di pericolo, non segnala al C.O.C. del Comune alcun ricovero o prestazione di pronto soccorso ai cittadini.
Secondo quanto verificato dai tecnici in loco l’incendio potrebbe proseguire anche per l’intera mattinata e comunque sino ad esaurimento del carburante presente nel serbatoio.
Il sindaco Carmelo Pino ha allertato l’Arpa richiedendo l’immediato intervento a Milazzo al fine di verificare la situazione legata ai fumi sprigionatisi dall’incendio in Raffineria.
Il sindaco altresì, verificato che nel corso della notte molte famiglie di Milazzo e dell’intero hinterland della Valle del Mela hanno trascorso parecchie ore fuori casa, al fine di consentire un rientro all’interno delle abitazioni e per evitare ingorghi stradali e altri disagi, ha disposto la chiusura per la giornata odierna delle scuole cittadine di ogni ordine e grado.
Ecco quanto pubblicato alle 3,15 sul sito della Ram , Raffineria Mediterranea
E’ in corso un’emergenza in raffineria.
Intorno alle 00.50 sono divampate fiamme sul tetto di un serbatoio contenente benzina.
Il serbatoio si trova in zona periferica distante dagli impianti di produzione.
Sul posto stanno lavorando la Squadra di Emergenza di raffineria insieme con le Squadre dei Vigili del Fuoco di Milazzo e di Messina.
Sono state immediatamente avvertite la Prefettura di Messina e le Autorità locali.
Non si registrano feriti.
Si sta lavorando per circoscrivere le fiamme al serbatoio interessato. In ogni caso le fiamme potranno durare alcune ore, fino ad esaurimento del prodotto.
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Le fiamme si sono sprigionate una quarantina di minuti dopo la mezzanotte da un serbatoio che ha la capacità di 112 tonnellate di greggio. Finora nessuna evacuazione ma tanta apprensione tra la popolazione del centro mamertino e di quelle frazioni limitrofe all’impianto. Nessun ferito tra i lavoratori.
Sul posto stanno operando tre squadre dei vigili del fuoco provenienti da Milazzo, Messina e Catania, oltre a quelle del servizio di sicurezza della Raffineria. Secondo la centrale operativa la situazione in questo momento è “sotto controllo” e non è stato predisposto alcun piano di evacuazione della zona, anche se centinaia di famiglie che risiedono nella zona hanno preferito allontanarsi in auto per paura intasando le strade del comprensorio. Il rogo è sviluppato per cause ancora da accertare; le fiamme, che si levano altissime, sono visibili per diversi chilometri dai comuni della fascia tirrenica del messinese. Al Comune di Milazzo il sindaco, Carmelo Pino, ha insediato il Coc (Centro operativo comunale), in stretto contatto con la Prefettura di Messina che coordina i soccorsi. Al momento è stato confermato che non vi è alcun pericolo per la popolazione e che i vigili del fuoco stanno raffreddando con getti d’acqua il serbatoio in attesa che si esaurisca il carburante. L’operazione potrebbe durare diverse ore.
Nel serbatoio si trovava virgin gasolio, prodotto della raffinazione del petrolio costituita da miscela di paraffine e una parte di aromatici. La cisterna è alta 22 metri e può contenere 100 mila tonnellate ma non sarebbe stata piena, all’ interno solo 60 mila tonnellate. Si erano accorti della crepa e lo stavano già svuotando. L’ingresso alla Ram è consentito solo al personale addetto e forze dell’ ordine. Le strade d’ accesso sono sbarrate dai vigili urbani in diversi punti. Vigili del fuoco presidiano i serbatoi vicini ma non possono fare altro che evitare che qualche scintilla finisca fuori.
Ecco cosa si legge nel sito del comune di Milazzo:
Le fiamme si sarebbero sviluppate – secondo quanto emerso sino a questo momento – all’interno del parco serbatoi interessando un serbatoio, il 513. Immediato l’intervento della locale squadra antincendio e dei vigili del fuoco di Milazzo e di Messina, ma sino a questo momento il rogo non è stato domato. Occorre attendere che si consumi il prodotto presente all’interno del serbatoio
Diverse persone si sono riversate in strada temendo il rischio esplosioni. Al Comune si è immediatamente insediato il Coc – Centro operativo comunale). E’ presente il sindaco Pino assieme agli assessori Midili, Romagnolo e Gitto, il dirigente responsabile della Protezione Civile, il comandante dei vigili urbani e funzionari comunali. Continuo il contatto con la prefettura di Messina.
Dalle ultime informazioni assunte alla Prefettura e presso la Raffineria è emerso che la situazione non è allarmante e che non ricorrono i presupposti per l’evacuazione della popolazione.
Si raccomanda pertanto di non abbandonare le proprie abitazioni anche al fine di non determinare flussi di traffico con possibili intasamento delle strade interessate dall’intervento dei mezzi di soccorso.