Riceviamo da Maria Carnevale e pubblichiamo
Non lasciamolo solo!
Gentile Direttore, è attraverso il Suo giornale che mi appello a tutti coloro che hanno a cuore la Chiesa di San Pietro, sia perché loro parrocchia, e pertanto, di spettanza, naturale luogo di culto e di formazione spirituale e sacramentale, nonché ufficio di anagrafe ecclesiastica; sia perché comunque, e per la centrale posizione dell’edificio, e per la suggestività dei riti che in essa si officiano, permane punto di riferimento di tanti fedeli.
Superfluo aggiungere quanto all’alta frequenza di codesta Chiesa contribuiscano l’affettuosa presenza e l’efficace dinamismo pastorale del Parroco preposto, il nostro Padre Gaetano Sardella, la cui Ars oratoria benevolmente ci invidiano i cattolici turisti.
Vero è che ove l’animo a ciò si predispone, ovunque è possibile pregare! Nell’intimità della nostra casa, nel silenzio di una chiesa deserta, per strada, durante una passeggiata tra le bellezze della natura.. ma pregare a San Pietro – chi lo può smentire? – è una festa dello spirito, è calore familiare, è gioioso inno alla vita!
Ebbene, la struttura risente del trascorrere degli anni e di certo, senza un sollecito intervento, potrebbe divenire inagibile.
Quante chiese già chiuse! Santa Lucia…Maria SS delle Grazie…la cosiddetta Chiesa dei Cappuccini…
Fortunatamente non sempre è buio.
La “Chiesetta del Pozzo” è rinata per l’intervento di tanti cittadini sollecitati dall’esemplare interessamento dei proprietari del bar “La Precchia” e, da qualche settimana, maestranze sono all’opera per il rifacimento dell’impianto elettrico e di altre necessarie opere interne della centralissima “San Pietro” che, a breve, sarà restituita ai fedeli.
Come non riflettere però, con preoccupazione e tristezza, sul rovinoso campanile e sul prospetto danneggiato dai tanti anni trascorsi senza manutenzione!
Perché allora non creare un comitato di volontari che affianchi gli sforzi, anche e soprattutto economici, di padre Gaetano? Un comitato che si adoperi per raccogliere i fondi necessari a coprire i costi della ristrutturazione? So che già un generoso imprenditore liparese si è reso disponibile, a titolo gratuito, per il montaggio del ponteggio. Qualche altra Ditta potrebbe offrire del materiale…potrebbero poi contribuire le Associazioni presenti sul territorio (Rotary Club, Soroptimist, Albergatori..), le Banche, i Privati benestanti, i Villeggianti stanziali, i Liparesi d’Australia e del Mondo, Noi..Tutti..con quel che si può!
Questo è comunque un appello a tutti coloro a cui sta a cuore la Chiesa di San Pietro: non vuole essere altro, non intende innescare polemiche annose sulle ricchezze della più universale “Chiesa Cattolica”, né su quelle eventuali ed inesistenti delle Parrocchie locali.
Appello a capitali privati e non pubblici, senza pertanto, almeno si spera, entrare in discussione sui bisogni sociali del paese, sulle precarie situazioni economiche di singoli a cui, peraltro, Padre Gaetano è sempre andato incontro con sostegno spirituale e materiale.
Appello a chi si fida, a chi crede che esistono oneste intenzioni e finalità non individualistiche, anche se, comunque, ci si potrà chiaramente documentare sul come e dove verranno utilizzate le somme raccolte.
E allora, Gentile Direttore, vuole contribuire a questa causa attraverso il suo Giornale? Pubblicizzi questa proposta, la riproponga spesso e, se ha contatti personali o idee che possano far partire al più presto la costituzione e l’attività del Comitato, ne sia Lei stesso il primo iscritto.
Cordialmente,
Maria Carnevale