Comunicato
Alcune considerazioni (preventive) sulla festa di Marina Lunga.
Dai lanci di stampa di Michele Giacomantonio apprendo che la festa rionale di Marina Lunga – che in un primo tempo pareva essere sostanzialmente ridimensionata – si farà anche quest’anno secondo il solito copione. Ovviamente, in attesa di una conferma ufficiale, quanto segue ha il valore di una semplice considerazione, che tuttavia ritengo opportuno esprimere alla luce delle precedenti esperienze.
Indipendentemente dal valore attribuito a tali iniziative in termini di promozione turistica, credo sia necessario – per non dire indispensabile – evitare di incorrere negli stessi errori che hanno procurato numerosi disagi e lamentele: dare vita, anche per pochi giorni, a una sorta di caravanserraglio in spregio al buonsenso e alle più elementari regole di igiene, sicurezza, decoro e civile convivenza.
Non nascondiamoci il fatto che in occasione di questa festa rionale, negli ultimi anni, le bancarelle siano state ripetutamente e fortemente contestate – credo con buone ragioni – da parte di residenti e di titolari di esercizi commerciali della zona, che hanno più volte lamentato la presenza di veri e propri accampamenti improvvisati a ridosso di queste strutture, soprattutto in assoluta assenza di servizi igienici.
Inoltre non possiamo ignorare che, sempre negli ultimi anni, Marina Lunga sia diventata una sorta di “biglietto da visita” dell’isola per quanti sbarcano dalle unità da diporto ormeggiate presso i quattro pontili galleggianti presenti nella zona; è evidente come la situazione sopra richiamata possa produrre una sgradevole percezione del luogo che si sta visitando, con gravi ripercussioni in termini di immagine per un’isola dove il decoro deve necessariamente stare a cuore di chi l’amministra e vige addirittura un’ordinanza che vieta di girare a torso nudo nel centro storico.
Non nascondiamoci, infine, il fatto che il Comune di Lipari non sia assolutamente in grado di garantire la vigilanza e la repressione di simili comportamenti e abusi, dato che le forze della polizia municipale sono in condizione di fare fronte alle esigenze ordinarie già con notevoli sforzi.
Pertanto, sarebbe opportuno chiarire fin da subito quali saranno i limiti entro cui l’organizzazione dovrà agire e quali provvedimenti debbano accompagnare l’autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico da parte delle bancarelle, tra i quali sarebbe auspicabile l’obbligo di dimostrare presso quale struttura o alloggio dimorano gli ambulanti.
Un’ultima riflessione, infine, riguarda l’identificazione della festa come “inizio” della stagione turistica. Questa, in realtà, è già cominciata da un pezzo, ma chissà perché fatichiamo ad accorgercene. È anche comprensibile, se nonostante i proclami a favore della destagionalizzazione, a fine maggio ci ritroviamo ancora senza un’isola pedonale che possa definirsi tale.
Pietro Lo Cascio
consigliere comunale de La Sinistra