Lipari- “Con l’ordinanza si disciplinano le attività di intrattenimento musicale. Per quelle di trattenimento bisogna chiedere le autorizzazioni alle Questura “. Così il sindaco Marco Giorgianni su gruppo fb “Controcorrente eoliana”, in replica alle tante accuse per la pubblicazione dell’ordinanza n.66 del 16 luglio che disciplina , appunto, gli intrattenimenti musicali nei pubblici esercizi del Comune di Lipari. La distinzione tra le due attività è un’ovvietà ( anche in base alle norme antiterrorismo per non parlare della tutela della quiete pubblica) ma sui social è divampata una polemica sulle ” prescrizioni da rispettare” contenute nella stessa ordinanza . E cioè : ” il divieto di cantare ed accompagnare la musica con il canto; il divieto di battere le mani accompagnando la musica. E ancora, a carico dei dj, “il divieto di incitare il pubblico a cantare dal posto; il divieto di incitare il pubblico (e i presenti) ad applaudire dal posto; il divieto di incitare il pubblico a ballare, evitare i karaoke ” e chi più ne ha più ne metta.
Ma può essere mai vietato un applauso ? Può essere mai impedito a qualcuno di cantare ? O ballare ? Il senso dell’ordinanza è un altro e lo spiega lo stesso Sindaco. ” Abbiamo semplicemente ricordato quanto viene disposto dalle norme vigenti : ballare o sollecitare la partecipazione del pubblico non è più intrattenimento ma trattenimento musicale . Per far quel tipo di attività bisogna rivolgersi alla Questura e ottenere le necessarie autorizzazioni”. Ed ancora, prosegue, Giorgianni: “Descrivere me come qualcuno che vuole imporre limitazioni lo trovo ingiusto, lo stesso limite dei decibel viene superato dal semplice chiaccherare a toni più alti . E poi la musica è stata autorizzata tutte le sere. Il provvedimento invita, più semplicemente, a non trasformare gli accompagnamenti musicali in concerti . Immaginate- spiega il Sindaco- due o tre locali vicini che fanno la stessa attività di incitare o sollecitare il pubblico . L’ordinanza, pertanto, ha lo scopo di ricordare a chi organizza intrattenimento musicali che ha delle responsabilità”.
In vent’anni, dalla chiusura delle discoteche ( nei primi anni 2000, per motivi diversi), nei locali pubblici del centro è stato concesso di tutto e di più. Le “discoteche” sono state portate e tollerate anche fin troppo nel centro di Lipari diventato, frattanto, luogo, in più tratti, di concerti e aree da ballo in preda all’anarchia più assoluta. Attività, spesso a poca distanza e fino a tarda notte. Per non parlare dei vicoli limitrofi, diventati a tutti gli effetti, per usare un eufemismo, bagni pubblici . Ma il bello è che ogni anno, del caos in centro si lamentano tutti…gli stessi che poi vorrebbero un’isola ordinata . Frattanto però il turismo che conta, anche per evitare quel caos, che fino alla fine degli anni ’90 non c’era, ha scelto altre mete…Lipari recupera la memoria !