“Quello del punto nascite a Lipari è un bisogno non più rimandabile. Ognuno di noi che ha amici o parenti nelle isole ha sentito racconti di mamme costrette ad una odissea incredibile per portare a termine la propria gravidanza – dichiara Federico Raineri, imprenditore di Castell’Umberto. Le Isole Eolie subiscono da tempo il taglio di servizi essenziali per i cittadini e purtroppo la morte della ventiduenne Lorenza Famularo ne è l’ultima dolorosa testimonianza. È un fatto inaccettabile a cui rappresentanti locali e regionali devono opporsi con tutti gli strumenti in loro possesso.
Mi attiverò per chiedere spiegazioni all’Assessore Regionale alla sanità su una situazione che ormai ha superato i confini della regione con immagini e racconti che fanno accapponare la pelle.
Mamme, papà e familiari sono costretti ad una agonia interminabile, lontani da casa in quello che dovrebbe essere uno dei giorni più belli della loro vita: la nascita di un bambino. È evidente che nei casi in cui sorgono complicazioni devono essere portati a termine parti in emergenza sulle isole stesse, una situazione non degna di un paese come l’Italia. È fondamentale che venga chiesta la deroga a quanto previsto dall’accordo Stato-Regioni del 2010, che prevede la chiusura dei punti nascite con meno di 500 nati all’anno.
Le Eolie sono un patrimonio inestimabile sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista culturale e umano, non possiamo aspettare che diventino un deserto e poi versare lacrime di coccodrillo. Con la scusa dei tagli per il risparmio siamo invece al paradosso per cui tra trasferimento sull’isola maggiore in elicottero e tutti gli annessi e connessi, i costi per il completamento di una gravidanza sono elevatissimi, annullando in toto i risparmi derivanti dalla chiusura del punto nascite alle Eolie.
È tempo di aprire gli occhi e progettare con istituzioni e cittadini un servizio funzionale e sostenibile – conclude Raineri.”