di Carolina Barnao
Apprendo, ogni giorno, notizie nuove, che non conosco e che mi stupiscono persino quando anche mi riguardano. E capisco che, come Assessore all’informazione, c’è davvero tanto lavoro da fare. Mea culpa. Non bastano comunicati, non sono sufficienti dichiarazioni e risposte.
E’ un’epoca nuova per tutti ma in particolare per il nostro Comune: mai, come in questi anni, l’attenzione e il dibattito sono accesi nelle nostre isole. Segno di grande libertà e, finalmente, di grande trasparenza. Una novità assoluta, lo dico da cittadina, memore di quando era davvero difficile ricevere una risposta pubblica.
Quindi, mentre ritengo doveroso smentire la notizia delle mie dimissioni, noto con piacere che, oggi più di ieri, il Comune di Lipari è vivo e attivo, tanto da impegnare commentatori e osservatori in un lavoro incessante di propaganda che, per chi come me sta dentro quel palazzo, si traduce in stimolo e riflessione.
Dispiace solo che, a volte, gli attacchi gratuiti o faziosi accompagnati da qualche bugia costruita ad arte, rischiano di distogliere energie preziose a discapito del lavoro che è necessario fare per dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini, della comunità di cui tutti noi facciamo parte.
E allora, senza troppi giri di parole, ecco poche righe solo per dirvi cosa “davvero” accade in quel Palazzo, raccontato come “centro di potere” dove, in realtà, le famose “poltrone” sono davvero scomode e poco riposanti.
Ogni giorno, vedo persone che lavorano instancabilmente: il Sindaco trascorre in quelle stanze con la porta sempre aperta 12 ore al giorno, – anche la domenica – incontrando tantissimi cittadini, lavorando fianco a fianco con funzionari, impiegati e collaboratori solerti e preparati; quando non c’è, è in giro per le isole, tra Assessorati regionali, incontri istituzionali e missioni che hanno il solo scopo di rendere migliore il presente e il futuro di ognuna di queste isole.
Due anni di mandato non possono certo realizzare un programma di “rinascita”, ma non un’ora è stata sprecata fino a questo momento. Lo stesso vale per i suoi assessori, per i consiglieri rimasti fedeli al progetto, per tutti coloro che in questo programma hanno creduto e per il quale continuano a impegnarsi.
Il lavoro da fare è immenso, lo sa bene chiunque abbia amministrato: i problemi sono tanti, le 6 isole del Comune hanno tutte bisogno di attenzioni particolari. E, forse, non è un caso che il sindaco abbia scelto come Assessore alla coesione territoriale una cittadina che, come me, vive in una delle isole più distanti, meno collegate, per rappresentare le necessità anche di una comunità che, soprattutto in inverno, si è spesso sentita dimenticata.
Stromboli, come Ginostra, Alicudi, Panarea, Filicudi e Vulcano hanno caratteristiche particolari: ognuna di esse richiede attenzioni e interventi specifici. Niente retorica, dunque, o proclami elettorali; niente tempo sprecato in sterili polemiche.
Mentre, come tutti sanno, si sta cercando di far quadrare i conti per garantire e migliorare servizi e dare risposte a problemi concreti; mentre siamo a pochi passi dal raggiungimento di alcuni obiettivi, ostinatamente proviamo a rendere davvero “coeso” il nostro territorio, proviamo insieme – amministratori, cittadini, commentatori – a stimolare un dialogo “costruttivo”, abbandonando, se ci riusciamo, le “notizie di corridoio” a favore di quelle “pubbliche”.
Assessore ai Rapporti con gli organi di informazione, alla Coesione Territoriale, alle Politiche giovanili, ai Diritti degli animali, all’Ambiente, alle Pari Opportunità, ai Rapporti con gli Eoliani all’estero.