L’album dei ricordi: mons. Bernardino Re, due ingressi in 35 anni. Tripudio e lacrime

di Massimo Ristuccia

DE FORTI DULCEDO – SUA ECCELLENZA MONS. BERNARDINO SALVATORE RE, cappuccino-vescovo di Lipari

Palermo – Fiamma Serafica, 1963

due ingressiDue ingressi in 35 anni tripudio e lacrime

Una spontanea e fervida ondata di entusiasmo raccolse tutto il popolo delle Eolie sul molo di Lipari ov’Egli, preceduto da quanto di Lui narravano quelli che avevano potuto avvicinarlo, giunse, ritto in prora, su d’un mezzo della Marina Militare il 27 Maggio 1928. Da allora il benessere spirituale e materiale del Clero e dei Fedeli fu il suo costante ed amorevole assillo. Fu quella una splendida giornata di sole.

Nel suo ultimo ingresso, chiuso nella bara che su d’un mezzo della Marina Militare lo riportava tra i suoi, da Messina dove per sempre aveva chiuso gli occhi alla terra, il pallido sole del 16 Gennaio 1963 si occultò e lasciò che il cielo pietoso fondesse le sue lacrime con quelle dei suoi figli inconsolabili per la perdita di tanto Padre che, pur rimanendo per sempre tra loro, vicinissimo ad ognuno, non avrebbe più aperto bocca per effondere la piena del suo cuore fermato da Sorella Morte. Solo il suo spirito su tutti veglierà mediatore di Pace e di Bene.

 

ultimo viaggio

NELLA TRISTEZZA DEL RICORDO

l’estremo saluto  del Dr. RENATO DE PASQUALE Presidente Diocesano dell’azione Cattolica di Lipari

Ero appena un bambino quando, in un giorno del lontano 1928, una nave della Marina Militare, tutta imbandierata giunse a marina Corta e da quella nave sbarcò il nuovo Vescovo della Diocesi, Sua Ecc. Mons. Bernardino Salvatore Re.

Dei ricordi della mia infanzia, è questo forse il più forte, avendo quell’avvenimento suscitato nel mio animo da ragazzo, stupore, godimento, emozione.

Ed era la nobile figura del nuovo Pastore che mi affascinava e che certamente affascinava la enorme folla dei fedeli raccolti sulla spiaggia perché tutti gridavano, osannavano, come ad una apparizione irreale e sublime.

Trentaquattro anni sono passati da quel lontano giorno e la parabola si è conclusa il pomeriggio del 16 gennaio 1963, ancora con l’arrivo di una nave della Marina militare, ma con lo sbarco di una bara fra una folla attonita, silenziosa, nella tristezza di una giornata grigia e piovosa.

Lacrime vere, lacrime di sincere commozione, bagnano tanti volti e par che pianga anche il cielo, così grigio e triste.

Questo secondo ritorno, ancora tanto vicino e recente, resterà ugualmente impresso nella mia mente e con esso, forse, potrò un giorno chiudere il racconto ai miei figli di una storia vera e umana, la storia di un Vescovo buono, colto e modesto, giunto povero alla nostra Diocesi e povero Dipartitosene, dopo avere illuminato per tanti lustri di una vivida luce di amore e di fede i cuori degli eoliani, a Lui finalmente legati da affetto rispettoso e devoto.

Ho letto sui giornali che hanno scritto di Lui, che Egli fu il “Vescovo senza etichetta”.

E chi meglio di noi può confermare questa verità?

Bastava bussare, a tutte le ore, ed Egli vi apriva, ricevendovi con fare paterno e affettuoso. Vi ascoltava, vi aiutava, era per tutti prodigo di consigli e la sua parola penetrava, come balsamo, nei cuori.

Era la parola di un padre, di un saggio.

Il 24 dicembre scorso tutti i Dirigenti di Azione Cattolica ci recammo a renderGli visita, per porgerGli gli auguri per il S. Natale.

Ci ricevette, ma ci sembrò in quell’occasione sofferente e stanco. Ma il suo sorriso era quello di sempre e nulla ci disse del male che, forse, già da allora lo tormentava, minacciando la sua salute. Ebbe per noi parole di incoraggiamento, spronandoci a continuare, con rinnovato ardore, il nostro lavoro nell’Azione Cattolica.

A lui dobbiamo se oggi l’Azione Cattolica ha a Lipari una Sede nuova, funzionale e confortevole. “Ma la sede non è tutto – Egli diceva – occorre operare, operare sempre, per la Chiesa e per il bene…..

Voi siete l’esercito pacifico della Chiesa – soleva dirci -. La vostra arma sia la fede, il vostro nemico il peccato, ovunque esso si nasconda; lo scopo della vostra battaglia: il trionfo della Chiesa universale e cristiana””.

Non dimenticheremo queste parole, che oggi, più di ieri ci impegnano nei compiti a noi affidati.

Mons. Bernardino Salv. Re non è più fra noi, ma Egli rimane nei nostri cuori, immagine sublime di amore e di fede.