
di Massimo Ristuccia
“devo ringraziare un caro amico per avermi prestato, consentendo di mostrarlo, questo libro molto bello dove l’autrice descrive luoghi e persone delle Eolie del tempo””
GENTE ALLE EOLIE
MARIAELISA DONVITO
CASA EDITRICE CESCHIA 1959
Stanno sul molo e sulla spiaggia di marina Corta, sparpagliati fra le barche e le nasse rovesciate: li unisce un ‘attesa silenziosa e appena mi vedono mi corrono incontro con la gioia di un desiderio che si avvera. E io che quasi cercavo di dimenticarmi della
promessa.
Sono tornata a Lipari per fotografare tutto e loro riempiono gli angoli più imprevisti, dilagano ovunque. Ieri mentre inquadravo uno scorcio del molo di Marina Corta con la piccola chiesa del Purgatorio, le gambette impazienti di Bastiano scalpitavano per prepararsi a saltare, ma gli occhi gli si erano inchiodati sull’immagine che vedeva nel riflesso della macchina fotografica.
Si vede che si muovono…e ci sono tutti: che bello!
Gli altri “tutti” (tanti piccoli Bastiano) giocavano col mare e con le barche già armate per la pesca, ma un richiamo dell’amico mi volarono intorno: le loro testine si urtavano sopra l’immagine riflessa come un mazzo di palloncini scompigliati dal vento.
Signurina, mi fai ‘a fotografia?
Domani, Bastiano.
E ora me li ritrovo davanti con la promessa intatta nel cuore.
Mi tocca liquidarli.
Avanti, a cinque per volta: mettetevi lì vicino a quella barca. Bastiano, i gemelli e altri due si tengono allacciati e dritti.
Metto a fuoco e scatto. Gli altri mi straripano davanti come una marea, le testine e gli occhi si accavallano, si sospingono via l’un l’altro, perché ognuno vuole esserci, e……..”entraci tutti”.
Signurina, due fotografie a me, Di Flavia Paolo.
A me, Laglisi Sebastiano di Mauro.
Signurina, tre a me, Salvatore…
E’ una raffica sommessa di nomi, cognomi e timide pretese.
Poi mi si stringe intorno l’assedio delle bambine: erano rimaste in disparte, silenziose e quasi rese gravi dai marmocchi che portano in braccio. Ma dai loro occhi di minuscole donne che ignorano il sorriso viene inesorabile la preghiera: “Anche a me”.
Continuo a scattare.

Soddisfatti, leggeri, i piccoli Bastiani si spargono a ventaglio e esplodono di gioia sui muretti e sulle barche: riempiono la spiaggia di improvvise rapidissime fughe. Gridando come passeri si infilano nell’acqua. Gli allegri naufragi si susseguono alla capriole, alle risate.
Solitarie come isole, le bambine assistono immobili.
Si ritrovano infine tutti in piedi sul muretto più alto del molo e scandiscono una canzonetta a tempo di marcia……………