(gazzettadelsud.it) È un’estate d’intenso lavoro per i manager delle aziende sanitarie siciliane. Le direttive impartite dal neoassessore Baldo Gucciardi in materia di dotazione organica sono state infatti perentorie, nell’indicazione delle risorse e soprattutto del cronoprogramma: entro il 30 settembre tutti dovranno adeguarvisi, rimodulando i servizi alla luce dei fondi assegnati e dei limiti sul personale. Anche a Messina c’è gran fermento: l’Azienda sanitaria provinciale ha già varato le bozze dell’Atto aziendale e della pianta organica (consultabili su gazzettaonline), che ieri sono state discusse con i sindacati durante un primo incontro di concertazione che proseguirà il 27 agosto con tavoli tecnici programmati per entrare più concretamente in dettaglio.
Entro il 18 settembre il confronto dovrà concludersi, così da consentire all’aziendadi apportarele eventuali modifiche e al management di esitare i provvedimenti entro il termine del 30 settembre, indicato dall’assessorato come perentorio. All’appuntamento di ieri, tenutosi nella sala Mannino della cittadella del Mandalari, hanno partecipato tutte le sigle firmatarie del contratto,appartenenti alle tre aree: comparto, dirigenza medica e veterinaria, STPA (sanitari, tecnici professionali, amministrativi) e la RSU. «L’atto aziendale – chiarisce il dg Gaetano Sirna – è frutto di un processo di riorganizzazione significativo, in linea con i dettami fissati dall’Assessorato regionale alla Salute secondo quanto previsto dalla rimodulazione della rete ospedaliera.
Un lavoro perfettibile, che in questi 30 giorni con il contributo dei sindacati speriamo di completare. Unico limite invalicabile è rappresentato dalla massa finanziaria». Risorse, quelle economiche, più volte richiamate durante l’incontro, anche alla luce del taglio di 3,7 milioni di euro determinato dal decreto n. 1380 del 05/08/2015. «Lo sforzo che l’Azienda ha fatto – ha proseguito Sirna – è statoquello di mantenere gli standard occupazionali senza dichiarare esuberi. La nostra attenzione è rivolta al tempo stesso a chi ha già lavorato per noi; nella dotazione organica sono, infatti, comprese anche le figure professionali assunte con contratti a tempo determinato o libero professionali. L’eventuale stabilizzazione dipenderà, tuttavia, anche da cosa emergerà dagli atti aziendali degli ospedali della città e dai potenziali esuberi». Nonostante i sacrifici imposti dal taglio – come ha tenuto a precisare il dg – «non vi sarà una riduzione diqueiservizi essenzialichesono parte integrante dell’attività di ogni azienda territoriale.
Ciò assume ancora più valore in una realtà come l’Asp di Messina che ha una vasta estensione geografica. Gli screening oncologici, i centri diurni per l’alzheimer o quelli legati ai disturbi alimentari continueranno ad essere attivi. Un’attenzione particolare riveste anche l’assistenza ai bambini con autismo, patologia che oggi rientra neiLEA eche dicerto nonpuò essere sottovalutata». Rispetto a quanto dichiarato da alcuni sindacati, l’Asp ha poi precisato che la nuova dotazione organica prevedeuna percentuale di amministrativi che ammonta al 12% e non al 29% come affermato: «Siamo convinti che l’assetto ospedaliero attuale sia abbastanza strutturato per garantire la giusta assistenza ai pazienti; un impegno maggiore – ed è ciò che ci poniamo come obiettivo – deve essere profuso sul territorio dove molte attività devono essere potenziate. Questa pianta organica ne tiene conto». Per quantoattiene allachiusura di alcune strutture «rispettiamo quanto previsto nella rimodulazione della rete ospedaliera –ha evidenziato il dg –Sui punti nascita in particolare dobbiamo assicurare la presenzadegli standard organizzativi, tecnologici e di sicurezza, pertanto seguiamo quanto indicato dal Ministero della Salute e dall’Assessorato della Salute».
A Lipari, è stato sottolineato anche in riposta all’allarme lanciato nei giorni scorsi, «viene comunque strutturato un percorso nascita; sono presenti, infatti, tre ginecologi per assicurarecomunque lecure durantela gravidanza». Sull’assistenza domiciliare il direttore ha annunciato di aver già intrapreso un percorso di collaborazione con i comuni attraverso la stesura di protocolli d’intesa per «razionalizzare le risorse aumentando anche il numero di pazienti che ne possono beneficiare».