Il magistrato dopo l’intervento del rettore che guarda al Papardo ma non al Policlinico : ” basta scontri di potere e per il potere, l’assessore Razza se c’è batta un colpo”
Appare oltremodo strano che venga resa noto il contenuto di un incontro fra i direttori delle aziende sanitarie e il sindaco in cui in maniera si ritiene impropria sia chiamato a partecipare il rettore dell’Università. Non riteniamo che il rettore abbia competenze assistenziali ma soltanto didattiche e formative.
Ma il medesimo invece di ritenersi un intruso chiamato a dir la sua in un ambito non di sua pertinenza, entra a gamba tesa e lamenta una incompleta attuazione della rete da parte di altra azienda verso la quale il rettore oltre a esprimere immotivate valutazioni negative, non si ritiene abbia alcuna competenza (affermazione poi smentita dai fatti essendosi la rete covid realizzata entro il primo novembre come programmato ).
Tace, forse per amore di patria, invece il rettore sulle macroscopiche falle del Policlinico a cui è certamente estranea la attuale gestione commissariale che si è ritrovato un policlinico con posti letto fantasma dedicati al covid, un policlinico che nella prima fase della pandemia si è vantata di trasformarsi in covid hospital promettendo centinaia di posti letto covid e centinaia di posti di terapia intensiva, prospettando radicali interventi di ristrutturazione e per questo chiedendo cospicui finanziamenti non è dato sapere se ottenuti e come spesi, che sembra abbia trascurato molte patologie non covid contribuendo a mettere in ginocchio la assistenza sanitaria messinese, in quel caso si affidata al solo Papardo di cui ora ingenerosamente si lamenta, ma che in quel frangente ha dovuto supplire le bizzarrie gestionali di un policlinico troppo sbilanciato da decisioni di un rettore universitario rispetto a quelle di un direttore generale, a cui invece compete l’assistenza ospedaliera essendo il rettore unicamente autorità dipendente dal ministero dell’istruzione e della ricerca e non da quello della salute.
L’impressione che si potrebbe ricavare è quella di un ennesimo tentativo di invadenza dell’Università per mettere le mani su altre istituzioni specie quelle sanitarie con giudizi e interventi impropri.
Giu’ le mani dagli ospedali e dalla sanità. Messina ed i Messinesi si ribellino a logiche di potere (personalistiche e utilitaristiche) che ancora una volta diano l’immagine di incomprensibili scontri istituzionali in un momento difficile in cui alla comunità, già depressa e martoriata, dovrebbero essere dati unitari segnali di concreti impegni per far fronte comuni ai bisogni dei messinesi.
Allora, prevalga il senso di responsabilità e Faccia il rettore opera di collaborazione perché al policlinico venga potenziato il ruolo assistenziale che gli compete, perché vengano incrementati il numero di posti di terapia intensiva inopinatamente ridotti di molto rispetto alla prima fase pandemica, che venga riportato il numero dei posti letto covid dedicati a quello previsto nella prima fase pandemica e soprattutto non si cerchi di scaricare su altre istituzioni, ingenerando turbolenze nella popolazione, le proprie inefficienze e i propri incomprensibili cambi di programmazione, si da evitare il sospetto che tali atteggiamenti possano essere determinati più dalla necessità di attrarre finanziamenti che di prestare assistenza.
Ma in questo contesto quello che sorprende ed imbarazza di più è il silenzio dell’Assessore Razza, che tace pur essendo l’unico a dovere esprimere la sua autorevole valutazione da arbitro imparziale e responsabile della politica sanitaria regionale, sempre più contestata ed inadeguata rispetto alle esigenze dei Siciliani, penalizzati da discriminatorie ed ingiuste scelte nazionali, motivate da inefficienze regionali.
Angelo Giorgianni Presidente dell’Eretico