Proroga dello stato d’emergenza a Vulcano quando si aspettava l’ordinanza di apertura delle scalate, botta per il turismo pasquale
Gentile direttore
Le chiedo ospitalità per rispondere al sindaco Riccardo Gullo che ieri a Lipari mi ha citato durante un’assemblea pubblica definendomi arrogante.
Caro sindaco Gullo, arrogante a chi?
Durante l’assemblea tenutasi a Lipari in data 1 aprile 2023, avente ad oggetto il Piano Urbanistico Generale, Lei in chiusura del suo intervento ha citato, in maniera inappropriata visto che il tema dell’incontro era un altro, il mio intervento dello scorso 25 marzo durante l’assemblea sull’emergenza gas a Vulcano, definendolo arrogante.
Posto che il mio intervento non è stato arrogante, ma attinente al tema dell’assemblea, Lei si è beato di non avere dato risposta alla mia domanda. Per chi ci legge è giusto specificare qual è stata la domanda posta: “Se il Comitato per l’emergenza gas sull’isola di Vulcano non dovesse condividere la sua ordinanza riguardante la riapertura del cratere, lei cosa farà?”.
Una domanda più che legittima alla quale lei, purtroppo, ha dato risposta ieri con l’ordinanza di proroga dello stato d’emergenza. Una proroga che condanna a morte il turismo dell’isola di Vulcano perché di fatto brucia i flussi di Pasqua e dei ponti del 25 aprile a 1° Maggio.
Fra l’altro la stessa domanda le è stata posta anche dall’ex sindaco di Lipari, Mariano Bruno. La sua mancata risposta di cui ne è andato fiero, non è stato uno sgarbo allo scrivente, ma a tutti gli isolani. Gli stessi che stanno soffrendo di uno stato di incredibile immobilismo. Caro sindaco, lei ha anche detto che è solito affrontare i problemi a modo suo e che non perde tempo a trovare altre soluzioni. E questo, è sotto gli occhi di tutti.
In 10 mesi di sindacatura, dopo le solite frasi “la colpa è di quelli che c’erano prima”, cos’ha fatto per l’isola Vulcano. Si è intestato una sola battaglia per mitigare gli effetti dello Stato d’emergenza e dare respiro all’industria del turismo?
Ha “pressato” la Protezione civile affinché collocasse le centraline di rilevazione dei gas sul suolo pubblico, visto che i privati non hanno risposto alla Sua richiesta volontaria di collocare le centraline all’interno delle rispettive abitazioni?
Ha “pressato la mano” con la Protezione civile affinché condividesse un percorso alternativo per la salita al Cratere. E da ultimo, cos’ha fatto per l’annosa vicenda della pozza dei fanghi? Ecco queste sono le domande aggiuntive alle quali i vulcanari desiderano vengano date delle risposte da parte del Sindaco.
Infine, se nell’esposizione della mia domanda sono stato arrogante le chiedo scusa, ma faccia altrettanto lei con gli abitanti di Vulcano ai quali deve dare delle risposte concrete. Visto che fa della democrazia una bandiera della sua azione amministrativa, si conceda di più ai confronti con gli abitanti di Vulcano (sabato scorso s’è intrattenuto poco meno di mezz’ora), dove la invito a recarsi con più frequenza evitando fugaci apparizioni, tenuto conto che è un’isola con problemi infiniti.
Si conceda anche al confronto (dimostrando di non essere un nostalgico del “pensiero unico”), e soprattutto dia risposte alle domande che le verranno poste. Dimostri di avere gli argomenti per rispondere e soprattutto si assuma le responsabilità proprie di un sindaco, anche a costo di rischiare qualcosa. Esempi di sindaci coraggiosi in Italia ce ne sono a migliaia.
A Vulcano, come da lei annunciato, aspettano ancora prima di Pasqua l’ordinanza di riapertura del cratere.
Tanto le era dovuto
Davide Gambale