Da Sidney : le sanzioni e l’esitazione di Stati Uniti e Europa
di Giovanni Finocchiaro
Ciao Direttore,

non sapevo che lo “swift” anziché essere uno strumento bancario, è anche un’arma che può essere usata per far ritirare l’armata russa dall’Ucraina.
Ahhh…ahhh… ahhh…Mi viene da ridere…
Swift (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication) con sede in Belgio è un sistema sicuro utilizzato dalle banche per effettuare pagamenti transfrontalieri rapidi.
Attualmente è il principale meccanismo di finanziamento di scambio internazionale.
Qual è la quota della Russia nelle transazioni Swift?
Circa l’1,5% delle transazioni Swift proveniva dalla Russia nel 2020, secondo il Financial Times.
Che effetto potrebbe avere un ban Swift sulla Russia?
La mossa potrebbe escludere la Russia dalle transazioni finanziarie internazionali, compresi i profitti dalla produzione di petrolio e gas che rappresentano oltre il 40% del reddito del paese.
Qual è la posizione degli Stati Uniti e perché i paesi occidentali incluso l’Italia esitano?
Il Presidente Joe Biden ha detto ieri che tagliare la Russia fuori dallo Swift è rimasta un’opzione, ma gli Stati Uniti finora non hanno fatto questo passo.
La verità è che espellere la Russia dallo Swift potrebbe accelerare l’uso del Cips (sistema di pagamento interbancario transfrontaliero) cinese, e potrebbe anche minare la posizione del dollaro USA come valuta di riserva globale e accelerare l’uso di valute alternative, come il Bitcoins.
E c’è anche la preoccupazione che un divieto possa danneggiare l’Europa tanto quanto la Russia, perché la Russia è un grande acquirente di prodotti manifatturieri esteri, in particolare dai Paesi Bassi, Germania e Italia.
La mia opinione sull’invasione russa invece è la seguente:
il più grande risultato politico del XX secolo è stato la sconfitta del comunismo, con la caduta del muro di Berlino, del blocco sovietico e l’eventuale indipendenza delle ex repubbliche sovietiche.
Mi trovavo a Lipari, era la fine degli anni 80, ciò è stato reso possibile da un forte presidente degli Stati Uniti (Reagan), vicepresidente (Bush Snr) abilmente supportati da Margaret Thatcher (la Lady di ferro) e Mikhail Sergeyevich Gorbachev
Fast forward fino al 2022 e abbiamo Putin che cerca di invertire i processi annettendo l’Ucraina, ( o l’ “Ugrania” come dice la senatrice Paola Nugnes…. espressione del governo dei “migliori” che ieri durante gli interventi a Palazzo Madama sulla crisi in Ucraina, ha infilato un filotto di gaffe nei primi 20 secondi di intervento. Questo è il livello culturale della gran maggioranza degli eletti in parlamento), e chi vediamo come i difensori nominati della democrazia e dei confini internazionali? Joe Biden, Kamala Harris e Boris Johnson.
Gli Stati Uniti non potrebbero avere persone più inesperte come questi due ad un punto di svolta così critico nella storia mondiale.
Il primo farà fatica a ricordare dove si trova l’Ucraina prima di partire per il suo pisolino pomeridiano, l’altra ridacchierà nervosamente e cercherà aiuto nel momento in cui un giornalista le farà una semplice domanda e infine il medico dei pazzi sarà occupato a bere birra al pub più vicino.
Non c’è da stupirsi del perché Putin abbia aspettato che questi tre dilettanti avessero la possibilità di dimostrare oltre ogni dubbio la pochezza di idee in politica estera, per invadere l’Ucrania.
Prepararsi al peggio, sperare per il meglio.