Riceviamo da Rosellina Neri e Sara Basile pubblichiamo:
C’è chi nasce malinconico e sa che per sua natura ogni giorno deve portare con sé il peso della tristezza e dell’inquietudine.
Oggi lo siamo particolarmente, dopo il comunicato ufficiale delle dimissioni del nostro, unico, rappresentante al Consiglio Comunale di Lipari, Pietro Lo Cascio. Ricordiamo con malinconia i giorni che costeggiavano le scorse elezioni amministrative: giorni pieni di fermento, scanditi dagli incontri con la cittadinanza, che non abbiamo mai voluto definire “comizi”.
Eravamo un gruppo di giovani e meno giovani che si incontravano in sedi di fortuna per rileggere insieme il programma elettorale che era stato condiviso e appoggiato da tutti. La nostra campagna elettorale era fatta di manifesti riciclati, stencil di cartone, bombolette di colore e colla artigianale, tanto povera era la nostra “cassa” ed essenziale il nostro obiettivo : parlare con la gente e non parlare “alla gente”!
Abbiamo pianto di commozione quando – dopo i risultati elettorali – abbiamo capito che quasi cinquecento cittadini avevano creduto in noi e avevano condiviso il nostro sogno. Per questo abbiamo brindato ad una vittoria che sapeva di conquista sociale ed ideologica oltre che politica.
Il lavoro ha preso avvio con il massimo dell’entusiasmo, sia dentro l’aula consiliare con l’elezione del nostro rappresentante Pietro Lo Cascio, che fuori.
Infinite le proposte fatte all’amministrazione, dai piccoli accorgimenti per l’isola come quella per il Bike Sharing, al ripristino dei capannoni di Via Torrente Cappuccini che sarebbero potuti diventare luoghi d’incontro destinati ai giovani tutto l’anno e non solo a Carnevale…. La volontà e l’impegno per la segnaletica e la pulizia della sentieristica locale, i banchetti di raccolta firme contro la chiusura del punto nascite e la riduzione dei collegamenti marittimi.
Abbiamo promosso ed appoggiato campagne di informazione fuori dalle scuole per il contributo scolastico. Abbiamo portato in consiglio comunale problematiche come l’acqua pubblica, la tutela della salute, l’ospitalità per gli studenti delle isole minori… Abbiamo abbracciato la causa degli operatori ecologici unendoci alle loro legittime richieste.
Innumerevoli i banchetti di informazione prima dei referendum popolari e gli articoli sui giornali locali .
“Il primo atto rivoluzionario è chiamare le cose con il loro nome”, diceva Rosa Luxemburg, e tu, Pietro lo hai sempre fatto, distinguendoti ancora una volta con questo tuo forte gesto politico che si chiama “dimissioni” ma si legge “onestà e responsabilità politica” di chi la politica la fa per il popolo; un popolo (quello umile, che non ha niente da “difendere”, se non i suoi diritti sacrosanti) spesso ingannato e mai risarcito. Quello da mettere agli atti, oggi, non sono le dimissioni del consigliere Pietro Lo Cascio, ma un nuovo handicap, l’handicap morale di questa classe politica locale e nazionale: fallimentare, orba, sorda, affetta da parafrenia monetaria, clientelare, disturbata da protagonismo spicciolo messo in evidenza ad ogni sfilata elettorale e durante le campagne elettorali.
L’umiltà è soprattutto una qualità dell’attenzione. Chi avrebbe, oggi, il coraggio di dimettersi come il consigliere Lo Cascio per paura di omologarsi nella mediocrità ad una classe politica incapace di affrontare a viso aperto le grandi questioni come il diritto alla salute, la tutela ambientale, il concetto di partecipazione che ci permette di essere uomini liberi e parte integrante di una comunità attenta e responsabile. Di questo abbiamo bisogno noi giovani : di credere che ci sia scampo dal vecchio “ordine” fondato sul privilegio e sull’ingiustizia.
Grazie Consigliere Lo Cascio per questo bell’esempio di risarcimento morale della politica. A noi non mancherai perché la nostra lotta continua e continuerà nelle iniziative culturali e ambientali che continueremo a fare insieme, ma certamente mancherai a questo consiglio comunale .
A meno che… TO BE CONTINUED!
Le compagne Rosellina Neri e Sara Basile