La frazione di Lami ha un nuovo Parroco. E’ don Lillo Maiorana alla guida ormai, da diversi anni, anche di Canneto. Con l’occasione, don Gino Profilio, storico pastore della borgata ma anche di Pirrera, ha diffuso, su fb attraverso don Gaetano Sardella, il suo saluto ai parrocchiani :
Carissimi:
Domenica scorsa avete ricevuto un lieto annuncio: habemus Papam, che, tradotto significa: avete il parroco alleluia.
E’ stata una grande festa; anche io ho fatto festa ma, per me, quell’annunzio significa che sono giunto al capolinea. Voi sapete cosa è il capolinea: è la fine di un cammino, cammino che per me è durato 73 anni.
E’ cominciato nell’agosto 1948, è terminato da qualche giorno.
In quel momento tanti i pensieri ed i ricordi, a partire da quel lontano agosto quando mi sono incontrato per la prima volta con i tanti parrocchiani di allora.
Erano tanti, ma molti non li ho potuti dimenticare, specialmente i collaboratori più vicini, che come me amavano la chiesa, da Lo Ricco a Restuccia a Ziino a Merlino a Di Losa a Natoli a Fabro a Iacono; oggi sono tutti nel mondo dei più, ma vivi nei miei ricordi .
Le persone per bene non si possono non si debbono mai dimenticare…. Mai.
73 anni, sono passate tre generazioni, l’umanità ha cambiato i suoi connotati; allora era più semplice, più modesta,più vera, più genuina, più povera, ma una povertà che non pesava, anzi piaceva; quell’umanità aveva un cuore grande così; come il cuore di una madre vera.
73 anni, potevo fare meglio, potevo fare di più? Non lo so, e quest’oggi è il mio rammarico; so soltanto che non ho ricevuto tanti doni, credo di aver ricevuto solo un talento, l’ho trafficato a modo mio; so anche che all’età di 10 anni sono entrato in seminario per la preparazione ; ho fatto una scelta, non l’ho mai tradita, mai, non mi sono tirato indietro mai.
Posso dire: fidem servavi, cioè ho conservato la fede, non ho mai cercato ne onorificenze né applausi; però nella riconoscenza ci speravo, ci speravo tanto; ma va pure bene così.
Arrivò l’anno 2000; l’anno in cui dovevo lasciare, ma si diceva, nell’euforia del momento, questo 2000 sarà il millennio d’oro, il trionfo del bene, e madre Teresa di Calcutta scriveva così: la pelle fa le rughe ed i capelli diventano bianchi, però la tua forza, le tue convinzioni e la tua fede non hanno età ed esortava fino a quando sei vivo sentiti vivo, se ti manca ciò che facevi, torna a farlo; insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni; quando, a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce, quando non potrai camminare veloce, cammina lentamente, quando non ce la fai usa il bastone, ( anche il bastone ho usato) quando il bastone non basta fermati.
Io non mi sono fermato.
Ed ecco la mattina del 10 ottobre la notizia, Peppino Fabro è morto.
Era l’ultimo parrocchiano che mi aveva accolto nel 1948 e accompagnato sempre.
Fino ad oggi tutti i parroci siamo stati figli delle isole, 7 di Canneto ed uno di Lami; oggi si oggi si rompe la tradizione, ma non importa, non importa neppure se il parroco sia giovane o vecchio bello o brutto, importa che sia il buon pastore.
Voi amatela la vostra chiesa, siate sempre leali, amanti della verità, non sparlate gli uni degli altri, ricordate che la vita non è sempre pane amore e fantasia, non è una crociera o un viaggio nella luna ma una cosa seria, impegnativa, è una valle di lacrime è un dramma : ed allora risplendano le vostre opere buone davanti agli uomini perché vedano il bene che voi fate e rendano gloria al Padre che è nei cieli.
Vivete in comunione fraterna e avrete la pace.