Le Isole Minori Marine italiane vivono una condizione di abbandono che non può più essere tollerata.
Il Codacons lancia un grido d’allarme e chiede al Governo di intervenire con urgenza attraverso un piano nazionale di emergenza e rilancio, per garantire ai cittadini di questi territori gli stessi diritti di chi vive nel resto del Paese.
“Le isole minori – dichiara Francesco Tanasi, giurista e Segretario Nazionale Codacons – sono diventate il simbolo di una disuguaglianza inaccettabile. Qui si paga di più per tutto: per viaggiare, curarsi, studiare e persino per fare la spesa. I cittadini vivono un isolamento non solo geografico, ma anche istituzionale. È tempo di dire basta a questa ingiustizia”
Il Codacons chiede che lo Stato si assuma le proprie responsabilità e avvii un piano strutturale che assicuri collegamenti marittimi efficienti e accessibili, presidi sanitari stabili, scuole moderne e digitali, energia pulita, acqua sicura e prezzi equi per i beni di prima necessità.
“I cittadini delle isole – prosegue Tanasi – non chiedono privilegi, ma uguaglianza. Vogliono poter andare dal medico senza dover affrontare viaggi interminabili, mandare i figli a scuola senza interruzioni, spostarsi e vivere con dignità. È un dovere morale e civile garantire loro gli stessi diritti di chi vive in terraferma”.
Il Codacons si dice pronto a collaborare con il Governo e le istituzioni, mettendo a disposizione i propri esperti e consulenti per contribuire alla definizione del piano nazionale e individuare soluzioni tecniche e sociali immediate, capaci di migliorare concretamente la qualità della vita nelle Isole Minori Marine.
“Non vogliamo più promesse, ma fatti. Salvare le Isole Minori Marine significa salvare una parte preziosa dell’Italia: la più fragile, ma anche la più autentica, e noi non permetteremo che venga dimenticata”. – conclude Tanasi.