Condannato a risarcire oltre 162 mila euro di danni per il reato di violenza sessuale commesso all’ex camping Baia Unci di Canneto a Lipari. La sentenza, n. 203/2025, è stata emessa dal Collegio Civile del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, giudice relatore dott. Mirko Intravaia, nei confronti di un uomo, non residente nell’isola, oggi 55enne, e chiude una lunga vicenda giudiziaria che lo ha precedentemente riconosciuto colpevole in sede penale del reato di violenza sessuale.
Nella notte del 22 giugno del 2016 si introdusse in una roulotte dove si trovava una donna rumena, fidanzata a Lipari, nel tentativo di avere un rapporto sessuale , strappandole il vestito e pronunciando frasi esplicite. La donna riuscì a divincolarsi, ma cadde a terra e fu nuovamente aggredita dall’uomo che la afferrò per i capelli, la palpeggiò nelle parti intime e la insultò. Questi fatti furono oggetto di un procedimento penale conclusosi con la sentenza n. 692/2018 del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, confermata dalla Corte d’Appello di Messina e divenuta irrevocabile, che dichiarava l’aggressore colpevole del reato di cui all’art. 609 bis c.p. e lo condannava al risarcimento dei danni da liquidarsi in sede civile.
Nel successivo giudizio civile, la donna, difesa dall’avv. Giuseppe Cincotta, ha chiesto il risarcimento dei danni patrimoniali, biologici, morali ed esistenziali. A supporto della sua domanda, ha prodotto una perizia di parte che diagnosticava un disturbo post traumatico da stress con sintomatologia di media entità. Testimonianze del compagno e le risultanze della consulenza di parte, a firma della dott.ssa Moira Casella, hanno confermato le gravi ripercussioni dell’aggressione sulla vita della donna, tra cui chiusura in casa, paura di uscire da sola, disturbi del sonno e problemi relazionali.
Il giudice ha disposto una Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) medico-legale, la cui relazione ha diagnosticato un disturbo post traumatico da stress cronico con una marcata componente ansioso-depressiva, quantificando il danno biologico nel 28%. La CTU ha accertato un nesso causale tra la psicopatologia riscontrata e l’aggressione subita. Nella liquidazione del danno non patrimoniale, il Tribunale ha fatto applicazione delle tabelle del Tribunale di Milano, che già considerano sia il danno biologico che quello morale. La somma riconosciuta a questo titolo è di € 151.862,00, comprensiva della sofferenza interiore.
Il giudice ha inoltre riconosciuto un aumento a titolo di personalizzazione del 10%, pari a € 10.460,00, in considerazione della maggiore intensità delle sofferenze psicofisiche patite dalle vittime di reati dolosi come la violenza sessuale. L’uomo pertanto, è stato condannato a risarcire la somma complessiva di € 162.322,00 per danno non patrimoniale, oltre agli interessi legali e le spese legali.
Una sentenza serve da monito per scoraggiare ogni tentativo di violenza di genere .









