Si terrà, oggi alle 13,00, nei locali ex macello di Canneto, la dimostrazione dell’unità FRAP per il pretrattamento dei residui dei pescato nell’ambito del progetto interregionale Bythos Extend che vede come capofila l’università di Palermo e partners l’Università di Malta e il Comune di Lipari.
” Il progetto- si legge nella scheda di presentazione- mira a sviluppare un’unità di elaborazione automatizzata mobile FRAP (mobile fish residue automated processing unit) capace di integrare la filiera innovativa biotecnologica e facilitare un’economia circolare dell’utilizzo di residui dell’industria ittica della Sicilia e di Malta”.
Si tratta in pratica di trasformare anche a Lipari residui o scarti del pesce in molecole bioattive, e quindi in nuovi prodotti. Ricavarne il collagene e gli omega 3 e 6, che possono essere usati anche come antibatterici, antimicrobici, antitumorali per la salute umana nel campo delle biotecnologie, ma anche per altri svariati usi, tra i quali anche la cosmetica.
Ed ancora, “il FRAP modifica gli scarti ittici sino ad ottenere prodotti stabili (es. farine ed oli di pesce) per una successiva lavorazione, e conservabili a temperatura ambiente, senza l’utilizzo di celle frigorifere.
L’innovativa lavorazione è particolarmente adatta per le isole minori, piccoli porti e le PMI dove l’ammontare di residui prodotti non è sufficiente per giustificare un investimento in strutture industriali di trasformazione.
Il progetto intende promuovere la gestione sostenibile delle risorse marine e la produzione dell’economia circolare nel settore dell’industria della pesca e dei servizi di ristorazione in Sicilia e Malta, riducendo così al minimo i rischi associati ai rifiuti per l’ambiente e rafforzando le biotecnologie applicate alle scienze della vita (KET) nell’area transfrontaliera”.
Nel video, l’intervista con la project manager Broni Hornsby, realizzata in occasione della presentazione del progetto a Lipari nel 2021.