“Ho appena firmato il decreto per disporre la mobilitazione straordinaria del Servizio nazionale di Protezione civile per l’Isola di Stromboli, a supporto della Sicilia. Ho così accolto la richiesta del presidente della Regione allo scopo di fronteggiare la situazione di criticità che si è determinata a Stromboli per il perdurare dell’attività del vulcano, iniziata il 23 giugno scorso”. Afferma in una nota il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci. L’attività “ha comportato, sentito il parere della comunità scientifica, l’innalzamento dello stato di allerta dal giallo all’ arancione fino all’attuale rosso. Per meglio operare nella difficile situazione, il nostro Dipartimento assicura così il coordinamento dell’intervento del Servizio nazionale della Protezione civile, a supporto delle strutture regionali, allo scopo di concorrere ad assicurare, in caso di necessità, l’assistenza ed il soccorso ai cittadini interessati”, continua il ministro.
“La situazione non si risolve nel giro di poco tempo, questo è fuori di dubbio, perché anche per il passato quando Stromboli si trova in questa situazione con il livello del magma basso, la colata sulla Sciara del fuoco, servedel tempo per tornare nel suo stato di ordinaria attività. Lo stato di ordinaria attività è quando noi abbiamo le esplosioni ogni 10/15 minuti. Ora siamo fuori da questo stato ordinario”. Lo ha detto Piergiorgio Scarlato, ricercatore e vulcanologo dell’Ingv a 24 Mattino su Radio 24. “Il 4 luglio – ha aggiunto – ci sono stati un altissimo numero di frane e flussi piroclastici sulla Sciara del fuoco -che hanno profondamente modificato le morfologie del vulcano. Stiamo facendo tutta una serie di rilievi per capire qual è la situazione ora dell’edificio vulcanico perché sicuramente questo si è modificato. Sicuramente c’è un quadro in evoluzione stiamo rilevando se ci sono altre parti che possono distaccarsi perché instabili e quindi provocare nuove frane e poi c’è la colata sulla Sciara del fuoco che come può esaurirsi, come può anche intensificarsi. Come ieri per esempio che abbiamo avuto dei momenti in cui c’è stata un piccolo incremento. L’interazione tra la lava e l’acqua ha determinato qualche esplosione in più sempre lontano dai centri abitati. Però – ha ricordato il ricercatore e vulcanologo dell’Ingv – ovviamente se non ci fosse quel divieto di navigazione sotto la Sciara del fuoco che viene fatto osservare ora dalla Guardia costiera per le barche, qualche problema ci potrebbe essere”.