di Macrina Marilena Maffei e Anna Siracusano
La spiaggia di Portinente è stata recentemente iscritta ne Il Libro degli Spazi Simbolici, uno dei sei libri del Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia; ed è il primo luogo dell’arcipelago eoliano ad ottenere questo importante riconoscimento, per il suo valore sacrale e simbolico.
La richiesta di iscrizione, da noi preparata e presentata alla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Messina, è stata valutata positivamente, in quanto la spiaggia di Portinente possiede i requisiti per l’iscrizione nel Libro degli Spazi Simbolici “quale luogo legato al sacro” che “ha registrato eventi tali da sortire dinamiche di memorie collettive”. La richiesta è stata quindi trasmessa all’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’ Identità Siciliana, dove la Commissione apposita l’ha accolta nel mese di aprile, ratificandone l’approvazione nei giorni scorsi.
Siamo particolarmente grate a quanti nelle Istituzioni suddette hanno espresso giudizi favorevoli alla nostra proposta.
L’idea di richiedere l’iscrizione è nata, da parte nostra, sia dal legame affettivo con le isole che dalla conoscenza delle tradizioni religiose e della cultura popolare eoliane; conoscenza che ha consentito di motivare la richiesta, documentando con ampiezza e accuratezza che la spiaggia di Portinente da tempo immemorabile “produce memorie legate al sacro” nelle isole Eolie, ed è riconosciuta dalla collettività insulare come un luogo importante della identità eoliana.
Secondo una tradizione molto antica, come è noto, sulla spiaggia di Portinente giunse, navigando sulle acque del mare, la cassa contenente il corpo di San Bartolomeo, il 13 febbraio del 264.
Questo evento miracoloso, accompagnato da altri miracoli, diede vita al mito di fondazione del culto di San Bartolomeo, protettore di Lipari e patrono dell’arcipelago eoliano, ed è celebrato dalla chiesa locale; ma soprattutto se ne è tramandato il ricordo nella tradizione religiosa popolare, in cui rimane vivido e attuale.
Molti scrittori, antichi e moderni, a partire da San Gregorio di Tours, nella seconda metà del VI secolo, hanno raccontato la storia dell’approdo a Portinente, cui seguì la costruzione della prima chiesa di San Bartolomeo sul suo sepolcro ; e altri avvenimenti connessi alla chiesa e al culto, famosi in tutto il mondo antico, compreso il saccheggio che avrebbe causato il trasferimento del corpo del Santo a Benevento.
Ed è sempre a Portinente che, molti secoli dopo, nel 1926, avvenne la riconsegna alla comunità ecclesiale di un lembo della pelle di San Bartolomeo, proveniente da Venezia, a bordo di una torpediniera della Regia Marina, a celebrazione ufficiale e solenne di quel lontano accadimento.
Innumerevoli racconti della devozione popolare, di cui fino a pochi anni sono state raccolte e registrate preziose testimonianze, narrano la venuta miracolosa del Santo e l’episodio dell’arrivo della reliquia arricchendoli con i particolari prodigiosi e fantastici dell’immaginario popolare.
Tutti questi elementi fanno di Portinente un Monumento della storia eoliana, oltre e più che della tradizione religiosa.
Nelle nostre intenzioni, l’iscrizione nel Registro delle Eredità Immateriali dovrebbe contribuire a rafforzare e ad accrescere fra gli abitanti di Lipari e delle isole la consapevolezza di avere un grande patrimonio culturale comune; dovrebbe favorirne la valorizzazione, e anche contrastare il pericolo dell’oblio.
Il Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia è il catalogo delle espressioni della cultura immateriale della Sicilia, che l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali, Ambientali e della Pubblica Istruzione ha istituito il 26 luglio 2005 con il D.A. n.77, secondo la Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, approvata dall’UNESCO il 17 ottobre 2003.
